I 40 martiri di Gubbio chiedono giustizia.
Lo fanno il 22 giugno nel giorno del sessantesimo anniversario della loro morte.
Lo fanno attraverso le parole sentite ed accorate pronunciate dal nostro sindaco Goracci, e la testimonianza forte e salda delle istituzioni nella presenza della terza carica dello Stato, l’on. Pierferdinando Casini.
E’ stata una giornata di sole, che ha risvegliato gli animi degli eugubini, i quali sono sfilati durante tutta la giornata in visita al Mausoleo, portando con loro un ricordo ed una preghiera per chi è morto in modo così ingiusto ed atroce. Nel Mausoleo, esattamente nel muro dove furono crivellate le 40 vittime dell’orrendo delitto, ci sono 40 mazzetti di fiori deposti. Nella cappella, in diversi han pensato di portare qualche fiore nella tomba dei loro cari. Appare un luogo non più mesto e silenzioso, ma vivo e pulsante. Appare un luogo in fermento. E quelle anime sembrano desiderare
ora più che mai pace e giustizia, dopo così tanti decenni di omertà ed insabbiature.
Gubbio non dimentica, ed anzi vorrà dare battaglia.
Il sindaco Goracci, in impeccabile abito scuro, è uno dei primi a giungere per la commemorazione. E’ avvicinato dalle presenze di Francesco Giustolisi, giornalista ed autore del volume: “L’armadio della vergogna” e da Giampiero Lorenzoni, ex sindaco di S. Anna di Stazzema, un paesino che ha vissuto una strage di 520 innocenti. Avvicinato il giornalista e scrittore Giustolisi, questi mi parla delle difficoltà enormi incontrate per poter portare avanti il progetto di una Commissione parlamentare d’Inchiesta sulle stragi nazi-fasciste. “Il mio libro ripercorre un iter sofferto e doloroso. Ho girato mezza Italia, stretto centinaia di mani sofferenti per la perdita di qualche caro.Volevo che questi morti sfortunati potessero avere giustizia”.
Il sindaco ci spiega che i responsabili diretti della strage non sono più in vita ma che la giustizia ha subito delle pesanti insabbiature. “ per Gubbio e per la nostra realtà storica, aggiunge il sindaco Goracci, è importante che le istituzioni si occupino di una vicenda passata nel dimenticatoio”.
Mentre la gente più anziana ricorda i terribili attimi di quell’alba buia e senza vita di 60 anni fa, l’arrivo dell’on. Casini, permette il degno inizio della commemorazione. Prima tappa: il Mausoleo, infine, fuori, per un breve discorso.
Il sindaco Goracci esprime profonda gratitudine all’On. Casini per aver accettato il suo invito di venire a Gubbio.
In una Gubbio che ha vissuto una delle pagine più nere della seconda guerra mondiale. Il sindaco ricorda la battaglia dell’On. Giulietti dei DS per poter permettere un incontro con l’On. Casini, giusto un anno fa a Montecitorio di una delegazione delle famiglie delle vittime.
Dall’armadio della vergogna ora è riemerso il fascicolo concernente la strage dei 40 martiri che è stato consegnato dall’On. Tanzilli al nostro primo cittadino solo il giorno prima e che, il sindaco promette,sarà studiato ed approfondito, nonché messo a disposizione di chiunque sia interessato alla storia.
Troppi occultamenti ci sono stati sulle stragi nazi-fasciste, che non hanno mai permesso di fare chiara luce su di un evento così traumatico per le famiglie delle vittime e per la nostra cittadina tutta in particolare, piccola ed inerme davanti ad una disgrazia così grande ed efferata.
Si spera di poter riaprire il caso, afferma poi fiducioso e di nuovo, il sindaco.
Una volontà forte, mossa anche dalla profonda delusione subita dalle famiglie a causa dell’archiviazione per ben due volte consecutive di questa triste vicenda.
Ma no, non cerca vendetta Gubbio. Questo no.
Cerca amore, rispetto, giustizia per la storia.
Poiché, continua il sindaco questi sono crimini contro l’umanità e la vita. Il sindaco è emozionato mentre parla, segno che la visita del Presidente della Camera lo inorgoglisce e lo rende fiero del suo operato.
Così, Goracci tiene a precisare che la presenza dell’on. Casini è senza ombra di dubbio un segnale positivo per la città e per il caso-Gubbio.
Gubbio chiede giustizia e chiede di coltivare la memoria.
Ricorda, poi il sindaco, le varie e colorite delegazioni che sono giunte per l’occasione alla commemorazione: Pietralunga, Gualdo, Sigillo, Costacciaro , Umbertide. Tutti comuni che han sofferto e subito le stesse angherie durante la seconda guerra mondiale.. Un ricordo particolare viene poi espresso per il sindaco di S.Anna di Stazzema, cittadina che vide la morte in 520 dei suoi concittadini.
Una volta terminato il discorso di Goracci, la Presidente della regione Umbria Lorenzetti, ha rimarcato come nella tragedia dei 40 martiri affonda la parte più robusta di quel che siamo.
L’on Casini, prendendo la parola per pochi minuti, ha ribadito come “il nostro tricolore, sia anche in-
triso del sangue di gente valorosa caduta per mano altrui.” L’on. ricorda come Gubbio ha rappresentato una delle tappe più efferate del periodo della Resistenza.
“La ritirata delle truppe nazi-fasciste lasciò dietro di sé un segno di inaudita ferocia nella memoria storica della nostra nazione, ma è anche un valore emblematico. Possiamo, prosegue l’on. Casini, scrutare a fondo il sovvertimento dei valori devastante, che la guerra porta con sé.
Quando c’è una guerra la pratica della rappresaglia sui civili è sistematica. Una norma.
Nel secondo conflitto mondiale c’è stato un rapporto delicato tra la responsabilità personale e la rappresentanza nazionale.”
“In quegli anni disperati, prosegue Casini, si esaltò il senso di responsabilità solidale, nonostante tutto.
Tanti uomini italiani sapevano che l’affermazione democratica valeva anche l’estremo sacrificio.”
“Rendiamo onore, -parole alte e toccanti del Presidente della Camera-, e c’ inchiniamo al valore che questi uomini hanno significato per la nostra libertà”.
Terminando il suo discorso, l’on. Casini ricorda come sia forte e stretto il vincolo che unisce le istituzioni centrali di Roma alla nostra comunità,lasciando intendere che la generosa terra umbra non sarà lasciata sola al suo destino.
Alla fine della commemorazione il sindaco Goracci ha offerto al presidente Casini un bel piatto in ceramica di Gubbio.
Quando si spengono le luci della manifestazione, crediamo che per 40 anime, questo sia stato un giorno speciale, perché qualcosa di grosso si è mosso, e qualcosa di incisivo sarà fatto nei prossimi mesi.
No comments:
Post a Comment