Saturday, September 28, 2013

Una sera d'estate con Elvis e Michael


Sabato 6 luglio, sì un gran bel pò di tempo fa, chiedo venia a tutti, grande evento a Pietralunga (Perugia) innestato durante la terza serata de: La prima festa dello sport voluta e organizzata dalla Polisportiva Pietralunghese che ha avuto luogo presso il centro sportivo del paese il 4-5-6-7 luglio.

Tra giostre per bambini, animazioni, momenti conviviali, quella è stata  la serata degli impersonatori 
di  


Elvis Presley è arrivato da Modena.





Jonathan Pollara, questo il suo vero nome è stato ospitato da una grande fan di Elvis Presley, Elisabetta Pascolini e dalla sua numerosa famiglia. Il marito Nazareno ci scherza su: "A me piace Steven Seagal e vado pazzo per Bruce Lee. Ho la collezione di tutti i loro films. Vengo però con piacere incontro a mia moglie. So che Elvis la rilassa e la fa sentire meglio". Intanto i tre figli della coppia, Emanuele, Massimiliano e Nicoletta sono tutti eccitati dall'arrivo dell'impersonatore. Restiamo a cena con loro. Mangiare acconto a Elvis fa sempre un certo effetto.



Jonathan Pollara, Elvis, 38 anni ci ha confidato di aver scoperto l'artista a due anni. "Grazie a mio nonno. Mi aveva donato una cassetta che  aveva acquistato tornando dalla Germania: Elvis Forever. Una folgorazione. Più grande ho iniziato a vedere i suoi concerti in tv e a imitarlo ma solo due anni fa sono diventato un suo impersonatore".

Elisabetta Pascolini grande fan di Elvis deceduto nel 1977 ha poi preso la parola specificando che lei ha incominciato a amare il Re del Rock alla sua morte. "La mamma era così distrutta dalla dipartita di Elvis. Ricordo questa immensa chitarra di fiori durante il funerale, tanta gente, un grande dolore e soprattutto una musica straordinaria. Da allora lo seguo con tanta passione e ora sono un'avida collezionista di oggetti che lo rappresentano. Possono essere tazze, orologi, quadri".

Come hai conosciuto Jonathan?
 "Tramite Facebook. Sono un'assidua frequentatrice del social network e ho tanti contatti collegati con Elvis".
 Jonathan ci ha detto aver partecipato nel 1995 alla trasmissione condotta da Gigi Sabani "Re per una notte" cui è stato uno dei protagonisti.
 "Mi divertii molto. Gigi era una persona squisita. Meravigliosa". 
 Lavoro strano quello di Jonathan. Sì perché il nostro uomo a  raccontarlo non ci si crede, quando non veste i panni di Elvis è un perfetto cassamortaro nella vita comune.
 "Sono arrivato tardi a Pietralunga proprio perché avevo la celebrazione di un funerale prima".
 Insomma: vivi con un'impresa di pompe funebri? 
"Ebbene sì. Si chiama La Modenese, ci faccia pubblicità mi raccomando. (intanto facciamo soprattutto gli scongiuri!)
 In realtà la nostra precedente attività commerciale era produzione e venduta di mobili. Poi il babbo nel 1985 ha pensato  di trasformare il nostro negozio di mobili in qualcosa d'altro". 
I suoi genitori le hanno mai messo i bastoni tra le ruote per via della sua passione per Elvis e il canto?
 "No sebbene non siano fan di Elvis. Il babbo una volta arrivato dalla Sicilia a Modena agli inizi degli anni '60  ha  studiato lirica. In famiglia c'è vena creativa".

 I due impersonatori di  Michael Jackson  arrivavano rispettivamente da Brescia e Carpi.
Il loro è un universo dove la virilità conosciuta con Elvis lascia il posto al sogno, all'incanto, alla dimensione fantastica. Tutte caratteristiche che hanno fatto del Re del Pop l'artista che ha venduto più di tutti nella storia discografica e soprattutto quello che è stato capace di entrare nel cuore della gente, bambini, adulti, anziani più di tutti nella storia della musica. A livello planetario. E con un proposito: rimanerci per sempre.
Centinaia le persone che si erano accalcate per assistere all'esibizione del primo MJ, Stefano Afriyie.

che sulle note di Billie Jean si è lanciato in un ballo scatenato.
Ventidue anni, Stefano vuol diventare musicista. Ci ha fatto vedere alcuni video interessanti con il suo smart phone. Compone canzoni e è arrivato a Pietralunga grazie a Marco Burani, un ragazzo che compone musica e con cui ha iniziato una valida collaborazione. "Ci siamo conosciuti su internet. All'inizio ero un pò perplesso: chissà chi è? Mi potrò fidare? Domande che ti poni quando ti interfacci con qualcuno che non conosci ancora bene. Poi mi sono invece reso conto che Marco era una bella persona e così: eccoci qui a collaborare e a scrivere testi di canzoni insieme".
 Il suo idolo e la sua ispirazione: Michael Jackson. Ha iniziato a seguirlo all'età di 15 anni.
Che cosa l'ha colpita di Michael?
 "La forza e l'energia". A 19 anni Stefano ha iniziato a esibirsi come animatore.


Il secondo impersonatore, Francesco Salzano ha 35 anni e vive a Carpi. Vestito in tenuta  "Billie Jean", capelli lunghi, "una parrucca" -  tiene a specificare - guanto, giacca nera con paillettes, calzini scintillanti, scarpe nere, cappello nero in testa, occhiali da sole da lontano parrebbe Michael in persona tanto è sinuoso nei movimenti.


"L'ho iniziato a seguire all'età di 7 anni. Avevo iniziato a ballare i  latino-americani e il liscio a 5, e Michael mi folgorò." Che cosa l'ha attirato del cantante-coreografo-ballerino-compositore, perché Jackson è stato questo e molto altro di più? Salzano non ha potuto esprimere a parole la magia di un incantesimo. "Sa: non c'erano e non ci sono scuole dove ti insegnino il suo stile inconfodibile. Iniziai a amarlo sulle note di Thriller. Con il tempo la passione è diventata professione".

Francesco è uno degli impersonators ufficiali di Michael da tre anni.

 "Ho riscosso un grande successo durante l'edizione de: La Corrida di tre anni fa condotta da Flavio Insinna e e da Antonella Elia. Entrambe persone meravigliose. È stato il trampolino di lancio più importante per la mia carriera e questo medley di stasera è stato lo stesso che ho proposto nel programma televisiso e che li ha convinti a scegliermi".

Dopo quell'esperienza fortunata, serate a Rimini, Riccione. Ci mostra i giornali locali con orgoglio. Li tiene come reliquie dentro la valigetta che contiene il necessaire per diventare Michael. "Vede? Parlano di me e della mia partecipazione a: La Corrida". Free press e quotidiani regionali. Interventi estetici? "Manco a parlarne. Li lascio a altri".
L'essenza dell'artista è quello che ha catturato questi due impersonatori che nelle loro differenze hanno centrato l'obiettivo. L'umiltà di Michael ora scorre a fiumi nelle vene di chi dovrà continuare a portare avanti il messaggio universale di questo povero cantante scomparso troppo presto e che rimarrà senza eguali nel mondo.
Anna Maria Polidori

Wednesday, September 25, 2013

Constance Grayson: il mio angolo di Umbria



Tutto ebbe inizio alcuni anni fa. Ci trovavamo nella piccola chiesina di Loretuccio









sita nella ridente località vicina a Pietralunga per lo spot C.E.I. con Don Bruno Pauselli.






 Eravamo entrambe comparse.  Avevamo chiamato la signora Grayson nel primo pomeriggio: "Signora Grayson, ci faccia compagnia si divertirà" le avevamo promesso quando l'avevamo invitata a vivere l'esperienza televisiva.



Fu in quell'occasione che Constance allora procuratrice legale e abitante a Caifiordi località del comune di Pietralunga e vicina a Morena, ci comunicò l'intenzione di far arrivare gruppi di pittori dagli Stati Uniti.  La signora infatti aveva sempre ritenuto le nostre zone magnifiche da un punto di vista paesaggistico. Angoli incontaminati dove assaporare pace e tranquillità.  "In Italia c'è una luce straordinaria, la stessa che ha permesso ai più grandi pittori rinascimentali ma non solo, la creazione di così tanti innumerevoli capolavori " spiegò Connie. La prima ad arrivare fu Phyllis Boger di Memphis.


 La signora fu la prima a guidare i gruppi di pittori.


A seguire, Bob Alberetti e sua moglie May Lou.



Anni meravigliosi che videro coinvolti anche i bambini pietralunghesi con sessioni pomeridiane domenicali presso i giardini  pubblici della piazza per dipingere la Rocca.



E che divertimento per i più piccoli, mentre Connie Grayson, Alberetti e la moglie Mary Lou volgevano la loro attenzione agli scorci suggestivi dei paesaggi collinari immediatamente vicini al paese.











Al termine della settimana di lavoro, era un 22 giugno, l'esposizione dei dipinti da parte di tutti gli artisti convenuti, in piazza.



Gli amici d'Oltreoceano avevano pensato a tutto. Un pò di vino, grande e calda accoglienza per chi avesse voluto apprezzare e acquistare le loro creazioni.






A quel tempo Bob Alberetti l'insegnante di pittura ci aveva confidato: "L'Italia è un posto fantastico. Le mie origini sono italiane. Avevamo già trascorso un po' di anni fa del tempo da queste parti”. May Lou aveva confermato sorridendo felice e aggiungendo: “Pensi: abbiamo ritrovato lo stesso negozio di ceramica dove eravamo già stati e avevamo fatto compere più di diciotto anni fa.”


Connie Grayson parlando: "Amo L'italia dove posso assaporare i veri piaceri della vita. Il tempo è scandisce con naturalezza le giornate e non mi sento costretta a vivere una vita di corsa. Ho avuto un'intuizione felice comperando questa casa che, per me di fatto è una sorta di paradiso terrestre”


Un amico e partecipante del corso di pittura: "Molto più che un corso, questa è stata un'esperienza umbra. Infatti, grazie  a Constance Grayson che si è così ben acclimatata con la gente locale abbiamo visto un pezzo d 'Italia cui pochi americani potrebbero accedere”. Un altro pittore che ha seguito i gruppi è stato Pinkney Herbert di Memphis. Non aveva mai visitato i nostri luoghi ma più di un anno fa, grazie all'esperienza vissuta in Umbria con Connie ha vissuto di recente un'esperienza lavorativa a Cortona per sei mesi.



Chi ha aderito ai corsi di Connie Grayson amava l'Umbria o l'Italia.


Morgan da Memphis, parrucchiera: " Per noi è un universo nuovo, tutto da scoprire. Non ho preso la faccenda a cuor leggero. Mi sono documentata prima di volare qui. Ho letto, ascoltato dvd, cercato di imparare alcune frasi basilari per comunicare. E una curiosità: mio marito ama il calcio e in particolare quello italiano. Conosce tutti i nomi dei vostri giocatori più famosi".


 La signora Grayson ha in seguito portato  in tutta Italia l'Italia e in l'Europa le opere realizzate a Caifiordi e luoghi vicini grazie al pittore eugubino e scopritore di talenti Arnaldo Pauselli cui venne introdotta dalla pittrice Peggy Lefebvre.

Arnaldo Pauselli contattato ha confermato di recente: "La signora Grayson? Una delle nostre astrattiste più valide".


La signora Grayson ha poi volto la sua attenzione, assieme a Phyllis Boger, Brenda Wiseman e altre partecipanti dei corsi di pittura, a mostre espositive in luoghi di grande riguardo a West Memphis, Arkansas, Memphis, Tennessee.

Da pochi anni tornata a vivere a Nicholasville, nello Stato del Kentucky, organizza mostre d'arte espositive che spesso "parlano"  in molti casi,umbro.



Quel che appare chiaro è che la signora è stata un enorme valore aggiunto e un'importante impronta e positiva per tutta la collettività e la comunità.

Perché? Semplice. È riuscita a far conoscere un pezzo di Italia a un turismo americano dedito soprattutto a soggiorni  presso città illustri e molto elitarie come Firenze, Venezia dirottando l'attenzione verso mète inusuali,  ma non per questo meno fascinose delle grandi città italiane.

La signora Grayson è riuscita a portare  il suo amore per queste terre non solo nel cuo cuore, ma nelle sue tele e queste rimarranno per sempre. Le mostre cui sta partecipando o organizzando con le sue amiche  negli Stati Uniti spesse volte sono umbre e trasmettono tutto l'amore per questa terra.


Con la signora Grayson e la sua famiglia abbiamo scoperto cosa voglia dire bontà, solidarietà, amicizia, condivisione valori tipici del Sud degli Stati Uniti.



Signora Grayson non sappiamo ancora quale sarà il suo destino. Sappiamo per certo che ha seminato bene nella nostra terra e sta raccogliendo un'ottima messe.
Ben fatto!

Anna Maria Polidori







Tuesday, September 24, 2013

La Settimana Tolkieniana


Ci piace ricominciare così, dopo anni di assenza. Un tributo a Tolkien e al suo mondo immaginifico.

Tutto accadde una mattina di svariati anni fa, quando il postino ci portò un plico suggestivo.
Non era una busta delle lettere qualunque, no ma un'immagine estratta dal calendario de: Il Signore degli Anelli. Robusta e suggestiv.

Questa!








 L'avrete riconosciuta tutti. Di Ted Nasmith uno dei più vibranti illustratori dei capolavori Tolkieniani, rappresenta Sam assieme a Rosie Cotton suo grande amore. Sono a casa di Rosie a Hobbiton.


Incuriosita aprii la lettera al volo. Una mia nuova corrispondente, altra fan del Signore degli Anelli, Margaret, da Seattle, che magnifica lettera aveva preparato per me!

Al suo interno trovai una ricetta tipica, una cartolina di Hobbiton e quel che è più importante, un foglio dove veniva spiegata in maniera dettagliata quella che immediatamente riconobbi essere una manifestazione cui dare risalto: la Settimana Tolkieniana.

Il tempo trascorse senza che però, ahimè, fui in grado di raggiungere nessuno cui potesse interessare questa notizia. Ci sono  riuscita dopo Lo Hobbit, quando i fans della saga risvegliati dal grande evento mediatico sono tornati a far sentire la loro voce.

Sarete curiosi di sapere di che cosa si tratta.

A voi la Settimana Tolkieniana così come mi è stata inviata.

Parte dal 13 al 20 settembre, dal giorno della festa di compleanno di Bilbo Baggins zio di Frodo Baggins.

L'unica richiesta è che venga fatto un pasto serale simile a quello svolto dagli Hobbits durante le specifiche giornate prese in esame.

Iniziamo dal 13, compleanno di Bilbo. Quel giorno i suoi vicini di casa cantano canzoni e parlano del bel tempo passato trascorso insieme. Scaldano il compleanno dell'anziano Hobbit bevendo alla sua salute e a quella del nipote, Frodo. Per il giorno del suo compleanno sarà necessario bere del vino e mangiare dei toasts, oppure uscire a fare una passeggiata osservando le stelle.

Il 14 settembre è una notte in cui bisognerebbe dormire fuori.


Il 15 è il giorno della Festa di Gildor. Pipino ricorda cibo e  vino, volti elfici, voci e suoni così belli e così suggestivi da parergli un sogno. Sam Gangee aggiunge: “Se potessi crescere mele così belle, allora mi chiamerei giardiniere”. Consigliamo pane bianco, mele, idromele fresco e montagne di bacche di frutta. L'attività procederà poi con l'osservazione di queste tre costellazioni: Pleiadi o le stelle intrappolate, Borgil rosso come un gioiello di fuoco e Menelvagor, lo schermitore del cielo (Orione).

Il giorno successivo sarà la volta della festa di Maggot il fattore. "Birra a piacere e un imponente piatto di funghi e pancetta, assieme a molto altro cibo della fattoria.". Bere birra, mangiare funghi e pancetta aggiungendo radici di vegetali arrostite, formaggio e una torta salata con semi aromatici.

Questa è anche la sera in cui gli Hobbits fanno il bagno e cantano nella casa a Crickhollow.
Un'appropriata attività serale include un bagno bollente.

Il 17 gli Hobbits arrivano a casa di Tom Bombadil. "È apparecchiato? Vedo crema gialla e miele, pane bianco e  burro. Vedo radunati insieme latte, formaggio, le verdi erbe e le bacche mature. È abbastanza per noi? È pronta la cena?" chiede Tom a sua moglie. Attenersi agli alimenti descritti sopra.

La seconda sera ripetere quanto mangiato durante la sera precedente. Il 19 è la notte in cui gli Hobbits si perdono sul Tumulilande. La sera successiva l'arrivo alla taverna del Puledro Impennato. Quanti fatti! Frodo scivola e diventa invisibile; poi i nostri conosceranno Grampasso (Aragorn). È il giorno in cui vengono attaccati dai Nazgul. Per l'occasione: zuppa bollente, carne fredda, crostata di more, pane fresco, burro, formaggio e  birra.


Anna Maria Polidori