Thursday, January 30, 2014

Il 7 maggio 1944 visto con gli occhi del...TILLO

Che giornate quelle del maggio '44! Angelo Polidori racconta cosa accadde a Morena durante il rastrellamento dei tedeschi




Angelo Polidori,


 mio padre, classe 1926, è stato un testimone eccellente dei fatti accaduti durante la Resistenza nella zona di Morena. Ex stradino del comune di Gubbio, spirito libero, socievole, appassionato, rivive quei momenti come fossero solo successi ieri.

“Era il 1943, quando la brigata di partigiani  prese corpo a Morena, grazie all'avvocato Terradura e alle due figliole, Valchiria e Leonella, alloggiate dal parroco don Marino Ceccarelli. Poco dopo si associò alla banda un tenente. In seguito un carabiniere barese. Alla fine la banda era composta da 25-30 elementi. Nel 1944, il gruppo  aveva svaligiato un magazzino alla Badia di San Benedetto Vecchio e Giuseppe Radicchi aveva trasportato il grano sino a Morena. Era stato appoggiato nel salone vicino la chiesa.”

Ma i momenti più salienti dovevano ancora arrivare...


Noi ospitavamo i partigiani. Stavamo costruendo la casa attuale, ancora vuota  spoglia. Però coperta. Avevamo deciso di collaborare con i partigiani e don Marino dando loro ospitalità e rifugio. Nella nostra casa ancora in fase di costruzione e perciò disabitata, i giorni precedenti il disastro vissuto da Morena, Morenella e Morenaccia, c'erano circa trenta partigiani. E da più di venti giorni a quella parte!  Dormivano qui, Anna dove adesso abbiamo la cucina.

Mentre il babbo racconta fa impressione pensare che questa nostra casa sia stata il punto di ritrovo e di snodo di ben trenta-quaranta partigiani e che di fatto, siano stati loro a averla "inaugurata". La mente corre frenetica a immaginare i loro volti, le loro grida di gioia, di dolore. Le aspettative, le profonde frustrazioni, angosce e paure. Immaginiamo solo come e dove avessero potuto dormire. Stipati alla meglio. Per terra. La caciara delle gioventù, dei sogni non ancora infranti. Ora mi spiego perché la nostra casa sia così speciale e continui nel suo piccolo a essere un allegro e folle crocevia di esistenze umane tra le più disparate.

Intanto il babbo mi riporta alla realtà del tempo con la sua voce lenta e cavernosa....
La notte del 5 maggio, venerdì,  i partigiani avevano svaligiato il castello di Carbonana, allora proprietà di Gigli  portando  via brandine, materassi e ogni altro ben di Dio.

Michele, il cuciniere calabrese della brigata, dormiva  sempre vicino all'angolo dove noi riponevamo la legna, per terra. Noi lo chiamavamo "il cantone della legna" Il sabato notte anche lui aveva la sua branda bella comoda. La mattina di domenica gli chiesi incuriosito come avesse dormito e mi rispose:  “Non ho chiuso occhio, Tillo” Forse la sua era una premonizione. Il sabato aveva lavorato per  preparare una vitella da mangiare il giorno successivo. L'avevano appesa sul muro della nostra vecchia casa, dove ancora vivevamo a pochi metri di distanza da questa casa nuova. La vitella era stata rubata a un contadino e era pronta per essere cucinata. Intanto le ragazze, la Lilla, la Delma e tua zia Nena erano già tutte eccitate e affaccendate perché dovevano  preparare le tagliatelle. La Lilla e la Delma erano nostre ospiti abituali. Trenta persone e più,,,


I piani saltarono...

La domenica di buon' ora corse da noi l'allora barbiere di Pietralunga Guido con un altro uomo, portando la notizia del rastrellamento. I tedeschi, a Pietralunga, avevano già ucciso sette  persone in Piazza VII maggio. Pover' uomini che da Roma erano venuti a cercare un po' di farina dalle nostre parti. I partigiani, abbandonarono immediatamente  la nostra casa, il Doglio, per dirigersi più lesti possibili, verso la Serra di Burano. Mio padre Giuseppe, poi, ha spaccato la bestia, che era stata lasciata appesa al muro, con un'ascia. In tre pezzi nascondendoli sotto il boschetto del ciliegio. In seguito saremmo riusciti a recuperare parte di quella carne. La fame era tanta. Per fortuna i tedeschi non ci hanno fatto visita durante il periodo in cui ospitammo i partigiani. Sarebbe stata una strage. Invece, a 100 metri di distanza viveva Pasquale Fiorucci da poco tornato dalla campagna di Russia. La sua famiglia stava dando asilo ad un partigiano ferito. La storia sarebbe tragi-comica se non avesse purtroppo una conclusione assai amara.

Che cosa accadde?

Pasquale era meno scaltro di quel ragazzo di Perugia, un partigiano. Sì però che pena perché non stava bene  così bazzicava a casa di Pasquale. Non poteva permettersi la stenta che facevano i suoi compagni e i rischi che correvano ogni giorno. Sentendo quanto stava accadendo allarmato,  disse a Pasquale queste parole: "Senti Pasquale, fuggiamo santo Cielo! Io ci sono già passato e so che cosa significhi un macello del genere!"

Così, quando finalmente decisero di nascondersi vicino la Piana, furono visti e subito catturati. Il padre di Pasquale, Costantino Fiorucci, quando vide i tedeschi in casa sua col figlio e l'altro ragazzo, si sentì perso e terrorizzato. Quando al dunque gli chiesero se avesse mai visto quei ragazzi, lui balbettò "Non conosco nessuno di questi due". Pasquale era disperato: "Babbo, ma che dici, sei matto?" Riuscì alla fine, carte alla mano a provare d'essere stato in guerra.

Altro che Costantino e il suo: "Non so proprio chi siano!" Pasquale aveva avuto un bel da fare, dovendo poi fornire documenti e prove alla mano dell'autenticità della sua identità! Il partigiano perugino, viceversa poverino, lo hanno portato a Morena, e da lì lo hanno utilizzato fino a Secchiano, facendogli portare parte del loro bagagliaio, una volta abbandonata Morena, per poi ucciderlo vicino Fossombrone. Poverino che fine brutta, ha fatto. Ch povero sventurato.

Era in buona compagnia: c'erano anche Giuseppe Radicchi e Rigo Girelli, quest'ultimo catturato a causa della barba lunga che aveva portato i tedeschi ad identificarlo, erroneamente, come un partigiano.


Che cosa successe domenica 7 maggio 1944?

Il babbo Giuseppe e la mamma Maria erano andati a Cavaniucci dal contadino, mentre io mi ero recato a cercare Erminio Polidori. Era andato a messa, così col mio amico Mario Polidori, siamo andati al Podere, a cercare Mauro Camilloni. Non trovandolo, perché anche lui era alla funzione,  abbiamo visto i tedeschi arrivare da Valforata, passare la Casaricca, poi giungere sino a Morena. Avevano sparato di già ad Anania Martinelli, ed alla figlia Giovanna.

(Anania  era stato colpito alla tempia destra. Una pallottola che grazie al Cielo non fece danni e che gli permise di vivere una lunga vita. Sempre in sua compagnia. La figlia Giovanna venne invece colpita a una gamba e da allora ha sempre zoppicato).

Al podere intanto arrivarono due tedeschi. Ci spinsero dentro e chiesero al capo di casa Arduino Camilloni, dove fossero i partigiani. Minacciavano di fare kaputt e di buttare Arduino dentro il forno acceso per infornare il pane.

 La sorella, Giulia, accompagnò poi uno di loro in giro per  la casa e per le stalle, per far vedere che non c'era nessuno. Mentre succedevano queste cose, abbiamo cominciato a vedere fumare Morenaccia, la chiesa e Morenella.

Righino viveva dove adesso abita Marco Polidori. La sua casa era ormai andata persa e lui s'era diretto a casa di Nazareno dove avrebbe trascorso la nottata.

 Lo spaccio i tedeschi lo avrebbero fatto saltare il giorno dopo, al momento della partenza.

Una volta libero dai tedeschi, sono corso per un fossato ed ho incontrato mio padre. Da lui ho saputo che avevano sparato anche a Miro ed a Donati.

Decisi di trascorrere la notte da mio zio Achille Polidori. Il lunedì mattina mi ero acquattato presto in un campo del Doglio, quando ho sentito un fragore tremendo. Lo spaccio di Morena era saltato ed una nuova storia andava riscritta.

Tanti i luoghi dove il giovane babbo e i vicini di casa amavano nascondersi.


Grotte dove trascorrevamo la notte per paura che i tedeschi potessero catturarci e ucciderci. Una era nel Birello il fiumiciattolo di Morena e un'altra nel bosco vicino casa.

Dov'era don Marino la domenica in cui bruciarono la chiesa?


Se la diede a gambe levate, come tutti del resto, scivolando verso Morenella, e restando nascosto dietro un ginepro sino a buio inoltrato. Poi raggiunse Col di Cistone, dove si trovava anche la famiglia Brunelli.

La leggenda, ovvio, offre un'altra storia e a noi piace che la leggenda rimanga.... ;-)

Babbo, avevi fatto amicizia con qualcuno dei partigiani in particolare?

Michele. Dopo la guerra avevamo addirittura "segato le traverse" insieme a Picciati  anche se non era troppo portato per questo mestiere. Era primo di dieci figli e avrebbe voluto sistemarsi qui da noi. Faceva il filo a una ragazza di San Benedetto ma non gli andò bene.


Anna Maria Polidori

Che Vertigine dolce e appassionante!

Passati tormentati, un omicidio eccellente, la Milano di fine anni '50, psicologia, riscatto e rinascita. Tutto questo e molto altro ancora nel thriller di Erica Arosio e Giorgio Maimone     




                                  
Vertigine. 


Erica Arosio

Giorgio Maimone


Un libro che vi sorprenderà per la profonda leggerezza con cui tematiche grandi come macigni sono trattate.


Ariosità impagabile ogni pagina è sempre una nuova gioia. Vertigine è tutto questo e tanto, molto di più.

Se vorrete leggere un thriller che sia imbevuto di problematiche ma che abbia al tempo stesso la grande leggerezza della speranza e del divertimento  tuffatevi su Vertigine. Pura godibilità letteraria. 

Ogni capitolo introdotto da citazioni di films o canzoni di grandissimi musicisti italiani o stranieri. 

 In genere dai thriller sappiamo cosa aspettarci no? Ritmo serrato, una serie più o meno ininterrotta di tachicardie verso la fine (perché è quello che mi succede sempre), con conseguente scombinamento emotivo alla fine. 


Ecco: Vertigine è tutto l'opposto!


Così...Se vorrete vivere in pace un'avventura di ampio respiro con un morto, intrighi internazionali all'italiana, allora state tranquilli  con Vertigine. Erica e Giorgio vi prenderanno delicatamente per mano, avvolgendovi in una storia dai contorni familiari, casarecci e al contempo proiettata senza cardiopalma  in un'intricata storia dai contorni assai più complessi di quanto può a primo acchito apparire. 

Perché? 

Il libro è stato scritto da una cinefila incallita, quale è Erica Arosio e da Giorgio Maimone entrambi giornalisti di Gioia per lo spettacolo e la cultura. Il cinema impregnerà per gran parte il romanzo. Lo farà caratterizzando volti e caratteri dei protagonisti. Lo farà con reminiscenze di films passati alla storia. E sarà sempre lì, nei personaggi come Anouk, amica di Greta che a noi ha ricordato la figlia di Vianne Rocher la cioccolataia creata da Joanne Harris. Come Greta, (un omaggio chi lo sa? alla Garbo) la Marnie della situazione. Marlon, un nome che richiama un mostro del cinema americano. Tom, Sean Connery.


Una lettura sempre dolce, veloce, rassicurante nonostante le problematiche, tante e serie, sollevate dagli autori. Mi è piaciuto per la sofficità e bonarietà con cui è stata trattata Milano, una città amichevole e alla mano, dove nel 1958, il romanzo è storico, ancora aveva un fascino tutto suo e retrò. Operosa, attiva, aperta, gioiosa.

Questo del 1958 per l'Italia è un periodo d'oro, Quello di Mike Bongiorno con il suo Lascia o Raddoppia che tiene inchiodati al teleschermo milioni di persone un momento di grande sviluppo economico. Perché Milano cambia di continuo, è in perenne ricostruzione.

Certo: il sipario che si staglia davanti durante la lettura appare quello d'oggi. I furbi, gli onesti, gli imbranati, gli sfigati. In una parola: l'Italia! con le sue tante contraddizioni e le sue tante altrettante meraviglie.

Esistono complessità caratteriali dei vari protagonisti che rendono il romanzo incredibilmente stimolante.

Tante le scene di sesso per chi è accanito del genere. Un sesso crudo, sofferto, drogato, cieco, legato, stuprato, rimpianto, respinto, annullato. Il sesso è uno dei più potenti protagonisti del romanzo.  Darà una voce tutta sua e inimitabile agli stessi. Un voce urlante. Straziante a volte. Il sesso sarà la personale, privatissima firma dei protagonisti, una specificità delle loro sofferenze, delle loro asperità e delle loro lotte quotidiane per scoprire o riscoprire normalità mai vissute, attimi che la vita ha voluto strappare via o tarpare da vite ancora acerbe e non pronte per poter codificare orribili eventi esistenziali segnando così destini  bloccati.

Intanto sullo sfondo  l'approvazione della legge  Merlin che di fatto segnerà la fine delle case chiuse. Un mondo particolare quello, dove succinte signorine offrono i loro piaceri al termine di una giornata di lavoro agli uomini più disparati. Un mondo sguaiato, fatto di sorrisi spinti, di abissi lussuriosi per la maggior parte finti e non voluti, disperazioni celate dietro a una mercificazione del corpo spesse volte  imposta dalle condizioni di vita di queste donne. Un mondo se non conosciuto dall'interno che può attrarre e repellere al tempo stesso.

La storia del libro, affascinante parte da un avvocato donna, Greta Morandi, figlia di uno dei più influenti legali milanesi del tempo e una delle più brave in tribunale. Mai persa una causa. Magra da far paura, pessimo rapporto con il cibo e con gli uomini, auto-lesionista per costringersi a non vedere e ricordare.

Greta un giorno riceve nel suo studio la visita di una signorina alquanto procace e accattivante, Iole. Il suo amante è stato a suo dire ucciso. Industriale facoltoso, storia chiusa per morte naturale con un trafiletto sul "Corrierone" come viene simpaticamente chiamato Il corriere della Sera dai milanesi,  Greta accetta solo casi di persone innocenti. Un'etica questa la sua che la mette al riparo da pesanti delusioni.

Ha un investigatore al suo seguito, Mario Longoni ma a noi piace molto di più il suo soprannome, Marlon chissà perché? Ex pugile, comunista. Marlon sogna di andare a Lascia o Raddoppia proponendosi come concorrente sulle vie di Milano. Quanta storia.  Un simpatico imbranato con le donne. Non ci capisce una cispa. Non sa se è innamorato di una o dell'altra. Invece Marlon è incredibilmente scaltro nelle investigazioni.  Che ci volete fare? Nessuno è perfetto.

Greta accetta di seguire il caso della morte, apparentemente per cause naturali del povero signore 55enne che forse qualcuno ha voluto far passare anticipatamente a miglior vita e da lì cominciano i guai. Alcuni familiari le intimeranno di guardarsi altrove, altri le faranno capire che non è il caso di continuare....

Marlon va avanti con le investigazioni tra dialoghi divertenti con portinaie dal colorito e allegro diletto milanese sempre proiettato all'apertura, botte da orbi con personcine alquanto poco raccomandabili, ma per lui ex pugile nulla potrebbe essere più semplice che suonarle di santa ragione a quei rognosi prepotenti! La gioia di vivere, il freddo che alcune vicinanze femminili gli provocano. Se vogliano Marlon è "l'io narrante" di Milano. Milano è letta spesse volte con i suoi occhi.  La Milano del popolo e dello svago. La Milano delle vie e della storia. La Milano di Mike Bongiorno e del suo Lascia o Raddoppia, la Milano di Jannacci, Fo. Milano sotto la neve. Milano da bere con un....tè caldo al bar perché nevica ancora. La Milano dei locali notturni, quella dei locali da rimorchio. Quella delle ragazze per bene ma emancipate al tempo stesso. La Milano dell'amicizia e della bonarietà. C'è nebbia, piove. Che inverno! Alla fine però spunta sempre il sole.

Greta:  il "non-caso" vorrà farla imbattere  lungo la sua strada con un tizio che non può passare inosservato.Tom la sa lunga sulla vita e sulle persone. Ha viaggiato, conosce il mondo. Sebbene quest'uomo non sia arrivato da lei per assolvere precipui compiti psicologici, credo che, se non ci fosse stato lui nella sua vita Greta non sarebbe stata in grado di dare così tante risposte al suo passato per comprendere il suo presente e migliorare il suo futuro.Un personaggio quello di Greta, che mentre leggevamo non abbiamo non potuto accostare a Marnie, film famoso di Alfred Hitchcock. Tom allora appare come il salvifico Sean Connery della situazione (ma non posso raccontarvi come andrà a finire..)

Leggete Vertigine e lo scoprirete!

Anna Maria Polidori







Saturday, January 18, 2014

Johnny Depp at the top of success eight years ago revealed to me the secrets of his wonderful life. Love, family, children, hobbies, fears

Confessions of a  musician. Actor  for case... and necessity. 
At first.








This interview has been realized something like 7-8 years ago. So it is quiet old. A lot of water passed under the bridges since there.

 I still consider this interview one of the most complete ones given  by Johnny Depp.

I consider the interview very interesting because Johnny talks about himself with great joy and sincerity.

Hope that you will enjoy it.
 



Mr Depp Is there a luxury in your life you cannot renouncing at?

 I love spending time with my family even while I am filming they tend to
travel with me now wherever I may be filming. To me this is a luxury rather
than my houses, yatch and cars as I hate being away from them for long
periods at a time.  Vanessa and my children changed my life for the better.

Johnny becaame a star on the Walk of Fame









Something you hate?

Ignorant people, terrorists, poverty in
 the world, cruelty to animals,
violence to woman and children. The list is endless.

Your companion is french and she's s singer. Where did you meet her?

I first met Vanessa at a friends house but didn't get speaking to her, it
wasn't until I was in Paris filming that I spotted her in the hotel. I bought
her a drink and we got talking and that was it I was hooked. I liked her as
soon as I saw her. I moved to France and within a year Vanessa was pregnant
with Lily-Rose Melody.





How much time do you spend with Lily-Rose and Jack?


As much as I can. They come with me most times I am travelling to film and I play Barbies with Lily-Rose and Pirates with Jack though Lily-Rose gets rather annoyed when I put on the voices for Barbie and Ken. She tells me to use my own voice.

Johnny with Vanessa, Lily-Rose and Jack

 Do you think to be a severe parent to them?
 

No but at the same time my children are not spoilt in the way some children
are. I am not severe with them but at the same time I don't let them away with
rudeness, cheek, swearing and I try my best not to swear in front of the
children though Jack recently went through a stage of swearing  at everyone
was told that all kids go through it.  Oh and I don't use bribes to get them
to bed. Also Lily may be only 6 yet she keeps her room fairly tidy.

What kind of fears have you got for their personal future?

I think like any parent I fear that they are going to get into drugs, drink,
get shot especially when we stay in the States or even in London now.  I
fear that Lily-Rose could end up getting raped when she is older. I have many
fears for my children's personal future. I hope they do not follow myself and
Vanessas footsteps in their career choice. Yet, I won't stop them.

Your opinion of France?

I love France. Everything is so peaceful in St Tropez. I can stroll down the
streets and around the shops without getting recognized as a film star. I do
have fans in France, yet they respect me and leave me and my family alone.


 Is it important now the family in your life?
Your new familiar life has changed the old Johnny Depp for better?



Yes Vanessa and my children have changed my life. I am no longer the wild
eccentric actor who had sex with however he liked, drank, took drugs, had
arguments in hotel rooms and ended up spending nights in jail.
From Hell


 I try my
best to be pleasant when getting asked to do interviews as I doesn't tend to
like journalists much after what they did when River Phoenix died especially
what they did to the memory people had of him. I have stopped drinking hard
spirits. I only drink wine now and I have recently managed to quit smoking.




What's your opinion of family? Are you a modern
husband/parent?
 

I have no idea I am not conservative at all and things are always
progressing. I think I would class myself as a modern parent and partner.


Were there artist in your family? And can you tell us your origin?
You're half Native American. Do you feel the problematic of Native
Americans? Your most important Native American aspect of your character?



I am not sure about artistic as to my origin I was born in Kentucky we moved
to Florida when I was older and also I think when my parents split up I have
two older sisters and an older brother. Name wise Depp is a German name
actually and there is Irish in my blood as well plus I am half Cherokee
Indian as my grandparents were full blooded Cherokee.  I have a strong
feeling for my Cherokee heritage and it was them I researched when I filmed
The Brave a film/documentary I co-wrote and directed with my brother Dan.
Never thought about the native American aspect of my character apart from I
like to wear various American Indian charms/totems.






 
You have decided to leaving school very early but you have a great culture, and you read very much.  Do you think that young people are happy at school now, and is it possible to them to build in that places their own personalities? What can be bettered in schools?



I really don't know if the young nowadays do meet a nice place at school and
what I have seen of some kids personalities I don't think they do yet with
saying that I would never encourage any kid to drop out of school.  I was
bored with school thats why I dropped out. I learnt things outwith school and
I was always reading something in the house I still do read a lot and pack
quite a few books when I am traveling though these days if the family are
with me I don't get much time to read.  I would like to see a total end to
bullying in schools.


 You performed at first with a music band called "The
Kids". When did you discover this passion for rock, and can you tell us your experience with them?


Actually I had a group before the Kids forgotten the name now and we used to play at clubs. They had to smuggle me in the back way as I was underage had
great fun with all my bands still do when I get the chance to perform and I discovered my passion for performing musically when I was 12.  I am a self - taught musician.

Your first appearance in a movie was with Nightmare.  Hadn't you never thought to be a good actor before to performing in that role?

I never actually wanted to be an actor. My main passion is to be a musician
but we weren't getting the gigs and no money coming in so I turned to acting
for a while as I thought I would get back to performing with a band again. So
for 7 years I think it was. I starred in the American TV series 21 Jump
Street. It was ok. Then I got a part in Nightmare on Elm street. I was also sort
of in the third Elm Street film.  After that things just started coming in
film wise for me. I occasionally still perform musically.

Roux, Chocolat


Is there a movie you played you didn't  love too much?

No I don't think so though probably some of my earlier ones I might cringe at
if I saw my performance again.

 
Who were the actors may have helped you to growing up as a artist and as a person?
 

There are too many to mention.

 Your personal opinion about two great partners with which you worked with? Marlon Brando and Dustin Hoffman...

It was great working with them. They are both great guys who I admire so much.
Marlon is one of my Icons.

 
Is there a character of one of your movies that you can call "Johnny" because of the similarities with your personality?

Orlando calls me Johnny all the time he is a great mate and a fantastic
actor he still has a long way to go but that young man will make it he has a
clear steady head on his young shoulders and has proved that fame doesn't go
to his head.  As for a character I can call Johnny I don't think so.


I have seen that in your movies there is a great study of each character.


Oh yes with Captain Jack Sparrow I portrayed him rather campy Keith Richards.
Annie Leibovitz pictures
Johhny and Keith Richards, the one inspired Captain Jack Sparrow's character






Jack Sparrow

For Willy Wonka I studied old American Tv childrens show hosts and false
teeth helped to get the mouth structure right. There is no significance what
so ever to Michael Jackson or Marylin Manson



Willy Wonka

Michael Jackson



Marylin Manson


 
Why do you do this work? For money, success, or the pleasure to presenting a good work to the viewers?
A pleasure to do good work.  When I first started out it was for the money
but not any more though now its the enjoyment of good work.


Various  nominations at the Academy Awards; not a victory yet.

Who knows and quite frankly I am not looking for a victory in fact I wasn't
expecting the Academy nominations for NeverLand and the other if anything
its the little MTV movie awards that I have.


Can you tell me how you imagined/felt Jack Sparrow after have read the first script?


Sure when I first read the script I went no way am I reading it straight
this character I can have fun with no way is he like Will turner (no offense
to Orlando's character and you will see changes with his character) I knew
what pirates were like and decided to play Captain Sparrow as camp as
possible without it being ridiculously over the top.


What kind of opinion have you got of your principal partners Orlando Bloom and Keira Knightley?


I have fun working with them Orlando is a great mate of mine and we get on
really well both off and on screen we just have so much fun and Keira is
good fun as well they are both young stars of the future.


What do you love to do when you're not busy with filming?


Play with my kids, relax on my boat, stroll down streets without getting
pestered, do my music, watch Wiggles and Teletubbies.



What's your opinion of the USA and why according to you the USA is now Disneyland?
 

Yeah it is I don't particularly like the States for many reasons some too
personal to go into. I still have a house there that I use when I have to.



If you would have the opportunity to change the USA, where would you want to start?

Good question. I don't think I would know where to start that. Much needs sorting out.

Strong character, sincere, eclectic, do you love yourself? Have you had periods in which you have lived yourself confictually? Why? And are there people you must thank for the Johnny Depp we are admiring now?

No don't think so and definitely don't love myself.  Vanessa probably and my mom Betty Sue.


















Hollywood, you said in an interesting interview "built the imagine of you as a transgressive, wild boy because in this way they were able to sell the product better". This "product" is a person. Do you think now, that the first period in the star-system you have been used?

What a load of crap. Yes I was a wild boy but I didn't do it to sell the
product better thats just shit man. I was something back then don't know just what and hope never to be it again.


I know you listen tons of music. Who are now your favorite singers and
bands?


I have many different kinds of music. I like Vanessa's singing, my own
singing, old U2, Jazz, country a lot of French stuff quite like Coldplay and
Radiohead and Irish bands. Oh and Aketa's Attic River's old band which I
have some stuff of.

In this suffering world, what kind of monsters humanity should be able to destroy?


The biggest of all War and Poverty.


You have an island. Why did you buy that?


My little hideaway in the Bahamas. I bought that for a tropical holiday home
and for the tranquility. A summer home and a winter home summer in the
Caribbean and Winter in France.


Eclectic personality, is there much intellectual mobility in your life?


Maybe.


Johnny's movies are always based on books he falls in love for and with. Johnny is in fact a very avid reader.

Have you got many friends? Some enemies?

I have tons of friends hopefully no enemies.

The first thing you think when you start your day?

Great to be alive.  Especially after recent events in London.



The characteristic you appreciate the most in a person?


Bubbly personality just be themselves.  I hate false people.








Anna Maria Polidori

Tuesday, January 14, 2014

Enchanting Alice. Quando un "errore" diventa una potenzialità di cambiamento


La vita e le sue "sorprese" inaspettate 








Enchanting Alice 

 

è un bellissimo romanzo di Anne Dunlop. Narrazione scorrevole, mai scontata. Mi è piaciuto per il ritratto veritiero dell'Irlanda rurale di fine  anni '70.

Jane Costello viene eletta a 17 anni reginetta di Derry. Un semplice concorso di bellezza che ha però stimolato le fantasie di Kathleen Temple. Quest'ultima vivendo in una fattoria vorrebbe con tutto il cuore fare un salto di qualità. Piantare baracche e burattini e andarsene a vivere in città.

Durante la festa intanto, mentre Kathleen si sente triste per non essere stata scelta,  suo fratello Michael si innamora di Jane. Da lì a poco la richiesta di matrimonio, accettata dalla ragazza.

Jane vive  in città e lo stile di vita campagnolo assieme a agnelli, mucche non le si addice secondo le signore Costello. Ma si sa, l'amore vince tutto. Un pò come recita il sottotitolo del libro:

  "Si sono sposati per amore. Questa è stata la parte semplice...."

Di una storia complessa, vero.


La famiglia di lei tenta di dissuadere Jane dallo sposare  quel bellimbusto campagnolo ma non c'è niente da fare.

Al matrimonio sontuoso e fastoso segue una vita dura. La ragazza entra in casa ritrovandosi tra i piedi un'ostile Kathleen.

Cecily, la suocera, non le permette alcuna creatività culinaria. "Penso a tutto io". Il marito Michael, vero, non ha occhi che per lei, ma è sempre via in mezzo ad agnelli, mucche, assieme a suo padre, Old Dave l'unico con grano in zucca ma anche con idee che vengono a scontrarsi spesso con una visione più fresca della vita.

Fervente cattolico e profondo conoscitore della Bibbia frena gli entusiasmi dei due giovani. Intanto nascono due figli, una femmina e un maschio.

Visto però il clima oppressivo, viste le richieste, tutte inascoltate, di costruire vicino casa una struttura per la loro famiglia, Jane decide di prendere i bambini e andarsene via in una casa poco distante. Così intanto lei potrà crescere i figli senza intrusioni di sorta.

 Susie e Patrick sono due bambini intelligenti sebbene il secondo soffra di dislessia, a quel tempo, gli anni '70 un male ancora poco noto e così il suo rendimento scolastico  non eccelso per niente.


Kathleen intanto, la cognata  sposa il capo della sua banca scoprendo una dimensione di benessere che l'aggrada.

Kathleen continuerà a sentire che quella cognata ha una marcia in più perché lei non avrà mai figli. Il suo tenore di vita, però è di certo migliore rispetto a quello della povera Jane. 

La ragazza da sola, nella sua nuova casa, fa conoscenza con varie vicine, con un ragazzo, Oliver che la prenderà in simpatia. Nascerà un amore platonico tra i due.

Intanto Jane una sera, quasi per gioco, con alcune amiche va a assistere a un concerto di un certo Bobbie Flood, cantante acclamato e conosciuto. Non sa quanto quel tizio sarebbe entrato nel suo destino.

Si guarda allo specchio. Quello che vede è una ragazza che, lavori di casa, famiglia, marito, figli, responsabilità hanno di certo cambiato ma che...è ancora uno schianto.


Indossa un bell'abitino nero succinto si trucca come Cristo comanda e poi con un autobus raggiunge il luogo dove avrebbe avuto luogo il concerto. Il bus effettua una fermata e la giovane scende per prendere un whiskey come le altre amiche. Non è abituata ai super-alcolici. 


Vive un momento di grande confusione e esaltazione. Intanto arrivano, il concerto ha inizio e Bobbie  la chiama sul palco....

Le settimane successive Jane non sta bene. Una visita dal ginecologo la getta nel più profondo sconforto: "Lei è incinta signora, congratulazioni!" le annuncia il medico. Le dice la data del concepimento: Jane sa di aver fatto l'amore una volta a casa con Michael ma...L'avrà fatta anche con Flood nel backstage?

Ha una reazione di rifiuto. Delira, sta male. Old Dave, il nonno di Susie e del piccolo Patrick prenderà in mano la situazione permettendo loro di condurre una vita normale. Li fa mangiare, li porta a scuola, gli regala un cagnolino mentre a casa c'è un disordine incredibile.

Old Dave e Cecily le chiedono di ritornare a vivere da loro ....


Intanto Bobbie Flood compera una grande e bellissima casa storica indovinate dove?

A voi scoprire il resto. 

Mi è sembrato il ritratto del classico e per nulla lagnoso luogo di campagna dove amori, tradimenti, passioni, silenzi, non-detti spesso prendono talvolta il sopravvento. Vissuti  in modo molto sano però e mai malato: con la leggerezza, goliardia e se vogliamo, tipico entusiasmo irlandese, che prioetta sempre in avanti e mai indietro la gente e le situazioni. Ogni problema può essere risolto e non è mai così grosso da intrappolare intere esistenze in una vita di squallore e ipocrisia. 


Anna Maria Polidori