Bilancio di un paesino attaccato alle tradizioni, testardo e orgoglioso dove i giovani restano e scommettono sul futuro
Vincenzo Nucciatelli è il sindaco sorridente e sicuro di sé di Scurcola Marsicana piccolo borgo abruzzese facente parte di Borghi Autentici così come Pietralunga. Il 27 ottobre era in paese assieme agli standisti della sua regione. Abbiamo chiacchierato un pò con lui della sua località.
Vincenzo Nucciatelli è il sindaco sorridente e sicuro di sé di Scurcola Marsicana piccolo borgo abruzzese facente parte di Borghi Autentici così come Pietralunga. Il 27 ottobre era in paese assieme agli standisti della sua regione. Abbiamo chiacchierato un pò con lui della sua località.
Il sindaco Nucciatelli con Mirko Ceci sindaco di Pietralunga |
"Il nostro prodotto più importante è la cipolla sa, sebbene siano presenti il tartufo bianco e il nero così come le patate". Il progetto più ambizioso del sindaco è recuperare però le vecchie piante da frutto che dopo la seconda guerra mondiale grazie all'avvento delle nuove specie hanno perso di vigore.
"L'idea ci è venuta grazie alla nostra mela limoncella. Così siamo andati a riguardare i nostri vecchi alberi tipici e abbiamo scoperto ben 70 alberi di melo, 30 di pere, 30 di prugne e ben 50 varietà di alberi di ciliegio.
La mela limoncella è particolare, ha un gusto particolare così come la nostra mela rosa". Il sindaco racconta che era di ritorno da Salsomaggiore Terme: "A Salsomaggiore ho fatto parte di un meeting per sviluppare il progetto di rete nazionale comunità ospitale. Questa attività è rivolta ai comuni coinvolti per migliorare il turismo delle nostre aree".
Come funziona sindaco?
"Creando la comunità ospitale tutte le strutture come hotels, ristoranti, Bed&Breakfast e altre attività commerciali faranno parte di questo circuito. Vogliamo far sentire il turista, che verrà accompagnato se lo vorrà nei nostri luoghi caratteristici da gente del posto, un "cittadino temporaneo".
Che bello. Senta che tipo di turismo avete a Scurcula Marsicana?
Italiano. Sì è vero un inglese e un olandese hanno acquistato due case che stanno ristrutturando ma siamo lontani dai vostri numeri".
Arriveranno anche da lei sindaco vedrà. Dia tempo al tempo...
"Sì lo credo anch'io" sorride divertito il sindaco
E senta: che tipo di popolazione c'è a Scurcola?
"La maggior parte anziana. I giovani vanno a studiare fuori ma quello che le posso dire è che dopo ritornano. Siamo ben collegati e così molti di loro scelgono anche quando il lavoro è lontano, di fare i pendolari. Siamo gente attaccata al territorio".
Le vostre feste caratteristiche?
"La nostra festa più importante ha luogo durante la Settimana Santa. Il paesino è composto da quattro confraternite. Le confraternite vanno per tradizione di famiglia. Durante la settimana santa ciascuna di loro organizza tutti i riti. Poi il giovedì e il venerdì' santo viene aperto il Cenacolo dove possono mangiare tutti. In passato questo luogo era destinato a mensa dei poveri. Inoltre abbiamo una processione che si snoda per tutte le vie del paese è che dura dalle otto del mattino siano alle due del pomeriggio. Abbiamo sette chiese di cui due sconsacrate e durante la processione viene reso omaggio a ciascuna chiesa. Ogni confraternita ha poi il proprio abito, coro".
Una terra sanguigna...
Una terra sanguigna...
"Lo credo bene. Facevamo parte del Regno delle Due Sicilie. C'era la proprietà collettiva quel periodo. Una volta che venne costituito il Regno d'Italia e la cosa venne meno vivemmo un periodo di grande brigantaggio. Vennero uccisi nella nostra terra qualcosa come 170 borbonici. Trucidati nel vero senso della parola".
Il sindaco però specifica. "Sa: tanti erano delinquenti è vero, ma altre persone erano gente onesta che era passata alla violenza per affermare dei diritti onesti persi con l'annessione al Regno Unito. Per la povera gente una devastazione e tanta miseria in più".
Il brigantaggio ci spiega il sindaco terminò solo con la legge Pica. "Ci furono però 20-30 anni di aspri conflitti, prima".
La terra di Nucciatelli però ha vissuto altre lotte con il lago del Fucino voluto prosciugare dal principe di Turlonia. "I contadini si ribellarono un'altra volta. Dai primi del '900 sino agli anni '60 la nostra gente ha lottato per far in modo che venisse riassegnata loro la terra. A tutt'oggi c'è l'Ente del Fucino e della Maremma".
"Parecchio, quando ci sono da affermare dei diritti sacrosanti".
Anna Maria Polidori
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