È un libro, una storia, La Suggeritrice di Emanuela E.Abbadessa
pubblicata da Neri Pozza che non vi lascerà indifferenti.
Comincio subito col dire che il personaggio di Franca non mi piace tanto. Preferisco di molto Cristiana, la ballerina. Sarà perché in quell'ambiente c'è aria, velocità, non c'è tempo per elucubrare, pensare o sviluppare trame: è tutto così immediato, c'è così tanta fatica fisica che il cervello mulina a mille all'ora e vede solo realtà bella, mai quella brutta. C'è leggerezza, non pesantezza, in tutti i sensi.
Se Franca non fosse inciampata in Cristiana, probabilmente sarebbe rimasta "la signora del pianoforte della scuola di danza". I suoi giorni si sarebbero consumati tra una routine fatta di letture, suonate al piano e tanta solitudine. Invece, grazie a Cristiana, questa donna ha potuto sviluppare la sua persona appieno, diventando una signora di successo.
Le amicizie, o gli incontri fortuiti, possono cambiare in meglio i destini delle persone.
Il libro si apre con Franca che, pianista senza troppe ambizioni, ogni giorno suona in una scuola gestita dalla russa Petrenko.
Vede passare decine di bambine che amano la danza. Un pomeriggio la signora Petrenko chiede a Franca se può rimanere. Entra Cristiana, che su musiche del Lago dei Cigni, comincia a volteggiare come mai nessuna altra ha fatto fino ad ora.
Franca sente che le sue note stanno librando per aria la ballerina. Una sorta di sortilegio. Finita la lezione Franca sta tornando a casa. Passeggia con in mente quella ballerina così brava, quando sente qualcuno chiamarla. È proprio Cristiana Villa, che si complimenta. Le dice che è proprio brava al pianoforte, mentre altri fanno pena. Comincia una bell'amicizia. Franca in genere trascorre le sue giornate a casa a leggere, durante il tempo libero, priva di amici perché introversa. A volte va a trovare la madre nel suo paesino. Siamo alla fine degli anni '50.
La madre di Franca non capisce questa figlia che è voluta andare via, ha studiato, quando poteva essersi sistemata con qualcuno del posto. Non crede nel suo talento e scuote il capo rassegnata.
Cristiana porta una ventata di novità nella vita sbiadita di Franca migliorandola di netto.
Franca decide di prendersi cura della ragazza. Le chiede di andare a vivere con lei. Sono grandi amiche, si aiutano vicendevolmente. Finché un giorno, verrebbe da scrivere...
Durante uno spettacolo a teatro, un uomo, Carlo da Milano, in Sicilia per lavoro, vede Franca. Hanno entrambi assistito ad uno spettacolo di Cristiana. Franca non ha spasimanti non uscendo mai. Non è una gran bellezza, nemmeno si cura granché va detto, però compensa con l'intelligenza, l'istruzione.
Con Carlo si trova bene. Non gli dice che con Cristiana sono amiche. Carlo sente già dei sentimenti per la ballerina. Quest'uomo è un insegnante di storia all'università, affascinato dalla magrezza, dall'elasticità e dalla giovane età della ragazza. Lui non ha più vent'anni. Franca ne ha 29.
Passa il tempo. Cristiana viene accettata alla Scala e incontra Carlo per la prima volta. Se ne innamora o così le pare. Carlo è ossessionato da lei. Intanto Cristiana viene richiesta a Londra.
Franca è felicissima intanto di questo contatto maschile con cui intrattiene una corrispondenza. Le cose si complicano, quando scopre che l'uomo di cui è innamorata Cristiana è il "suo" uomo.
Così, Franca diventa una moderna Cyrano de Bergerac (il naso c'è!)
Quando le due ragazze vanno a vivere a Londra insieme, è lei a dettare le lettere da inviare a Carlo. Cristiana non è forte con lo scritto. Quando Carlo alla fine arriva nella capitale britannica resta impietrito dalla presenza di Franca.
Una volta tornato a Milano Franca ricomincia a scrivergli, e al tempo stesso a continua a dettare le lettere a Cristiana.
Com'è, come non è, la ballerina un giorno scopre tutto e manda via Franca di casa.
Lascio immaginare come possa terminare. Solo che, anche qui, ho pensato che il personaggio di Franca sia spaventoso in realtà.
Come si fa, dopo 40 anni a continuare a fantasticare su un uomo con cui decadi prima era uscita solo una o due volte?
Franca, che poi ha avuto molto successo, deve aver incontrato decine di uomini con cui poter avere avuto una relazione molto più soddisfacente e senza terzi incomodi.
Spaventa l'idea dell'immobilismo mentale di questa donna, ma anche di Carlo, che comprende chi sia stata la vera autrice delle lettere che riceveva tanti anni prima, ma che sta zitto.
Un libro prezioso, scritto meravigliosamente bene.
Anna Maria Polidori