Thursday, September 19, 2024

Una Vita Maledetta di Gabriella Guidi

 "L’amore esiste in ogni persona, basta cercarlo". 

Termina così, Una Vita Maledetta


edito da Transeuropa prima fatica letteraria di Gabriella Guidi, scrittrice urbinate.

Il libro va al sodo della storia con stringatezza, concisione, senza dimenticare alcun aspetto. Ambientato nell'Albania più profonda, ancestrale e rurale Gabriella descrive con logica organicità una storia che vi appassionerà perché intrisa di sentimenti, empatia. Una storia sbalorditiva, che fa arrabbiare e commuovere al tempo stesso.

Un libro che al termine non potrà non farvi piangere, considerando le vicissitudini passate dai protagonisti. 

Ambientato nell'ancestrale e rurale Nord albanese, dove la vita viene regolata dalle leggi del Kanun, severe, medioevali, ci troviamo a Thet, sulle Alpi.

La vita lassù è difficile, aspra e dura. Non ci sono comodità e nelle fattorie la vita avanza con modestia, sacrificio e durezza. La famiglia dove Gabriella cala la sua storia è quella di Beshmira e Gojiart, una coppia di contadini che ha avuto la disgrazia di avere tre figlie femmine, due gemelle ed Alida. 

Se le gemelle sono più votate alla vita da donna, Alida invece riesce ad essere più versatile. Alida è innamorata di Leck, un vicino di casa. Sognano un futuro insieme, lontano dalle asperità e chiusure mentali che stanno incontrando nel luogo dove vivono. Fanno progetti, si vogliono bene.


Il Kanun, tra le varie voci, ha pure quella che regola i....regolamenti di conti.

Se viene ucciso ad esempio un uomo, ci si può aspettare una vendetta anche dopo molto tempo: se viene prestato ad un amico un fucile per uccidere una persona, chi presta il fucile viene esposto alla vendetta della famiglia dell'ucciso esattamente come chi ha premuto il grilletto.

Così, a causa di un favore che il babbo di Alida ha fatto ad un amico, prestandogli il fucile, dopo un certo tempo qualcuno gli ha sparato, non finendolo, ma riducendolo all'infermità. 

Non potendo più svolgere attività domestiche o di altro tipo, il Kanun prevede la trasformazione di una delle ragazze in un uomo. La scelta cade su Alida, che fa nascere i vitelli senza sforzo e senza essere troppo schifiltosa. Per Alida, la trasformazione in uomo è tremenda. Tremenda perché ama Leck, così diverso dagli altri uomini del posto. Con lui si sente libera di essere se stessa, senza preclusioni alcune. La sua famiglia è anaffettiva. Come scrive Gabriella tante volte, la donna lì è solo un otre e poco altro. Non ci sono diritti, non c'è libertà, ma tanta sottomissione al marito.

Alida soffre per la durezza del padre, incapace, come la madre di essere gentile e garbato con le figlie. Una persona musona, sulle sue, di poche parole, brusco.

I genitori non si erano sposati per amore: il loro era stato un matrimonio combinato come capitava spesso.


Con l'arrivo di dodici capoclan, è la madre che taglia via i lunghi capelli di Alida, le fascia il seno, e le viene messo un nuovo nome, Marson. Poi viene vestita come un uomo, perdendo così la possibilità di essere donna e realizzare una famiglia.


Ha una libertà del tutto diversa, questo è vero, che acquisisce grazie alla sua trasformazione. Può parlare, discutere, dire la sua. Il suo nuovo status viene accettata da tutti, uomini e donne incluse. Le donne vedendola passare abbassano lo sguardo, così come avrebbero fatto con un uomo, perché Alida ormai è Marson. 

Gli uomini, viceversa condividono con Marson alcol, chiacchiere, fumo, affari, bettole. 

Marson/Alida fuma, fa sbornie colossali e comincia a fare la fattrice così come ha fatto suo padre. Trova due mariti per le sorelle, segue la contabilità di casa, rifà le stalle, taglia alberi, però, quando va a letto e ricorda Leck, pensa a quello che ha passato e si rattrista, perché ama Leck e vorrebbe stare con lui. Adesso però è impossibile perché lei non può più cambiare la sua esistenza. Il padre di Alida muore e Leck come tutti gli altri, va a casa di Alina/Marson perporgere le condoglianze. I due si rivedono e Alida capisce che, nonostante i panni, nonostante le sigarette che le hanno arrotato un pò la voce, nonostante i capelli corti etutti i buoni propositi, lei è e resta Alida. L'Alida che progettava una vita con Leck.

C'è paura da ambo i lati, però sorge un proposito: Alida e Leck pensano di fuggire per raggiungere una coppia di amici che ha avuto il coraggio di andarsene in America.

Grazie a un contatto del luogo che mantiene il riserbo, Alida scrive all'amica che adesso vive a Chicago. La ragazze le invia soldi e informazioni, come ad esempio i luoghi da raggiungere per i documenti falsi, i Paesi da attraversare.

I due preparano la fuga con due biciclette per raggiungere la Bulgaria: da lì prenderanno un aereo per Madrid, e poi per il Messico.

Sono giorni stranianti per i due. Non sono mai usciti dai loro confini. Gli aeroplani li hanno visti solo sorvolare le loro zone e gli aeroporti pullulano di persone. C'è un caos che loro non riconoscono come proprio. È un altro mondo. Alida ha perplessità, perché comprende che ha tanto da imparare e chissà se verranno mai accettati essendo albanesi: e poi guarda che vestitì, santo cielo! Cade depressa ma poi torna a farsi forte grazie a Leck che le fa coraggio. 

L'ultima fuga dal Messico agli Stati Uniti è semplicemente meravigliosa. 

I due arrivano a San Diego e da lì prendono un treno per Chicago.

Chicago: uno skiline pazzesco, dove sono gli alberi? si chiede Alida. Ma non ci sono rimpianti. Alida ha lasciato con tutta se stessa la sua vecchia esistenza, stanca delle privazioni cui è stata sottoposta, stanca dell'amore della madre che non arrivava  mai. Certo, è preoccupata. Le donne della sua famiglia adesso sono disonorate. Se lei tornasse a casa la ucciderebbero per quello che ha fatto. Alida capisce che è un viaggio senza ritorno.  È scappata via senza salutare sua madre o le sorelle: chissà come si riorganizzeranno.

Una scelta di coraggio quella di Alida. Non ce la faceva più a resistere in un ambiente che l'avrebbe privata della sua femminilità e della giustezza di una vita a due con un compagno premuroso ed attento. Leck comprende e le farà capire che forse non tutto è perduto: forse quello che pensa su sua madre, dopotutto non è vero. Perché il cuore di una madre sa, comprende e può accettare. 

Anche di perdere una figlia scontenta per guadagnarne una felice. 




Anna Maria Polidori 





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