Anni '60. Gubbio.
Minuta, mora, occhi penetranti, sorriso buono, Irene Brunelli racconta i suoi trascorsi eugubini con naturalezza.
In particolare la incontro per parlare della cittadinanza onoraria a Franco Zeffirelli donata dal sindaco Stirati il 16 marzo con consegna presso la casa romana del regista.
Il sindaco ha così motivato la cittadinanza onoraria: "In segno di stima e ammirazione per gli alti meriti culturali. Un atto dovuto, un gesto di grande affetto e ammirazione della città di Gubbio, del consiglio comunale e di tutti i cittadini. Un riconoscimento che arriva forse un po' tardi, però è arrivato ed è la cosa che conta di più."
Franco Zeffirelli, 93 anni ha amato Gubbio portandola sul grande schermo con produzioni come Romeo e Giulietta del 1968 e Fratello Sole, Sorella Luna del 1972.
"Avevo 18 anni quando la produzione di Zeffirelli per Fratello Sole, Sorella Luna giunse in città."
I genitori dei ragazzini delle campagne amavano lasciare i figli da parenti o amici fidati durante i lunghi mesi invernali. Era questo, un modo per "svezzarli" renderli più indipendenti e consapevoli e al tempo stesso per permettergli una vita cittadina più agiata durante i lunghi mesi invernali.
La mamma di Irene, Adriana, scelse per la figlia questo percorso. Durante il giorno una volta tornata a casa da scuola Irene lavorava come cameriera presso il ristorante e albergo I Consoli a quel tempo gestito da sua zia Elena Brunelli.
"Un modo come un altro per arrotondare la paghetta settimanale e levarmi degli sfizi."
Che ricordi ha di Franco Zeffirelli?
"Aveva un figlio adottivo, Dorino. Lui non dormiva da noi, ma ai Cappuccini. Da noi alloggiavano le maestranze. Era soprattutto mio cugino Baldino che si prendeva cura del regista portandogli ogni giorno da mangiare sul set. Zeffirelli era un tipo parco. Chiedeva sopratuttto patate bollite."
Irene ricorda la gentilezza del direttore di produzione. "Quando mi vedeva andare a scuola si offriva sempre di accompagnarmi ma la scuola era a un tiro di schioppo da casa."
Irene rammenta quanto quel periodo fu intenso. "A volte servivamo pasti alla troupe perfino a mezzanotte. Una volta venne da noi a quell'ora il compositore della colonna sonora del film con altra gente. Facemmo le ore piccole e quando se ne andarono mi lasciarono una mancia di 10.000 lire. Un'enormità se pensa che il parrucchiere più caro di Gubbio prendeva allora 2.000 lire."
Anna Maria Polidori
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