Sono innamorata delle menti. Chi mi conosce lo sa.
Non vedevo l'ora di acquistare La vita perfetta di William Sidis (edizioni Mondolibri) di Morten Brask pubblicato da Iperborea perché ho sempre pensato che Sidis fosse eccezionale.
La prima volta che sono inciampata su William Sidis è stato grazie a Will Hunting- Genio Ribelle film con il sempre compianto Robin Williams, Matt Damon e Ben Affleck.
Non sono stata smentita dalle aspettative.
Questa opera prima di Morten Brask autore danese nonché giornalista offre un racconto sulla vita di Sidis suggestivo.
Ci sono molte libertà letterarie.
Il libro in parte ispirato a The Prodigy il romanzo di Amy Walace.
L'autore ha letto le carte processuali, i pezzi scritti sul ragazzo-prodigio a suo tempo dai quotidiani locali, i libri, le lettere dello stesso Sidis.
Il libro è strutturato in tre parti: i primi anni di vita, quelli che porteranno l'adolescente a mettersi nei guai con la giustizia e l'ultimo anno di vita di William.
Chi è William Sidis?
Nato a New York ha vissuto a Boston gran parte della sua vita.
Q.I. 250-300, parla dieci lingue moderne, due antiche, latino e greco sin dai primissimi anni di età, legge il New York Times in età precocissima, ma prima di tutto è un ragazzo che vorrebbe vivere una vita normale e non essere oggetto di scherno o di risate.
Un ragazzino che ben presto comprende quanto sia difficile in una società standardizzata essere più intelligente del dovuto e quanta sofferenza questa condizione porti con sé.
Suo padre ha un Q.I. molto alto che William eredita. Il padre cerca di stimolare il piccino sin dalla più tenera età.
Il giovane William comprende che arma a doppio taglio abbia a disposizione. Avere purezza di pensiero e capacità intellettuali straordinarie significa poter mettere un sapere incredibile nelle mani di persone sbagliate.
William cerca di evitare così tutto questo vivendo una vita appartata, circondato da pochi ma fidati amici. Sceglie lavori sottopagati che possano tenerlo all'ombra.
Porta alla ragazza che gli piace un mazzo di fiori, però precisa: "Sono recisi." Sì. qualcuno li ha uccisi per poche ore di bellezza.
Timido, introverso, comprende che forse può esistere un altro sistema. Aderisce al socialismo come farebbe qualunque ragazzo di 17 anni sano di mente che voglia cambiare il mondo. Se non hai voglia di ribaltare il mondo a 17 anni hai qualche cosa di sbagliato dentro.
Ma soprattutto...
Hai voglia di cambiare il mondo a 17-20 anni, poi non ci pensi più. Sai che non sarà mai possibile.
Come aveva detto un filosofo sarà più facile che cambierai il tuo carattere.
Infatti Sidis dopo la traumatica esperienza del socialismo ha vissuto un'esistenza tranquilla.
A quel tempo parlare di socialismo in America era un tabù e William paga cara la scelta fatta.
Viene sradicato dal suo contesto sociale per essere portato in California dai genitori dove vivrà come un recluso per lungo tempo.
Alla fine scapperà via troncando i rapporti con i suoi che non rivedrà mai più.
Spicca la figura di un giornalista del New York Times tale McGlenn che seguirà gran parte della vita di William e che a un certo punto della storia, quando il ragazzo sarà in galera gli proporrà un'intervista. "Ti prometto che potrai leggere l'articolo prima che..."
Eh no! Questo no. Mai. È deontologicamente sbagliato.
A parte questa segnalazione vi consiglio caldamente questo libro perché è scritto con il cuore.
Anna Maria Polidori
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