Monday, October 02, 2023

Religione e balletto a Gradara


Vitalij Zherdev


pittore e insegnante ucraino di Disegno presso l'Accademia di Kharkiv scappato dalla guerra poco dopo il suo inizio mi viene a prendere a Fano per andare assieme a Gradara per la sua mostra di pittura "Sacro e Teatro." 


Maglietta bianca, pantaloncini corti "Mi promette che taglierà le foto? Non voglio apparire così casual" ci confessa scherzando: un braccialetto religioso, un rosario in auto verde e giallo, il navigatore del cellulare "senza sarei perso" Zherdev racchiude in un microcosmo la sua vita e quel che gli piace.


Arriviamo a Gradara in una giornata che dire di bel tempo è dir poco. 

Vitalij mi mostra la sua prima esposizione, quella sacra, a Palazzo Rubini Vesin mentre ci raggiunge il sindaco, Filippo Gasperi


"Siamo stati lieti di avergli dato spazio nella nostra località." 

La mostra






è terminata da alcuni giorni così aiutiamo Vitalij a staccare e riporre via le sue opere. Vediamo i suoi lavori da vicino. "Guardi, questo è il mio caro amico Igor Dobrovolskij." 

Proprio un bel ragazzo.

"Era un ottimo coreografo e ballerino. È lui che mi ha avviato alla conoscenza del balletto. Aveva studiato alla scuola di balletto del Bolshoi ma alla fine ha deciso di diventare prete e medico chirurgo. Diceva sempre che la carriera di un ballerino è breve: lui voleva invece curare per sempre i corpi e le anime delle persone."



Certo, tutto un altro campo. Ma è possibile svolgere entrambe le professioni? "Oh sì, non è un monaco recluso."

Mentre lavoriamo parliamo. "Ha fratelli o sorelle, Vitalij?" 

"Avevo un fratello più grande, Michael. Dio, quanto era intelligente. È morto a soli 24 anni. Era un intelletto eccezionale. Matematica, fisica, qualunque materia lei possa pensare, vi eccelleva così come nel disegno un tratto distintivo di tutta la nostra famiglia. Dopo la sua morte credo d'aver fatto proprio questo attraverso i miei lavori: portare avanti il suo spirito, con me, per sempre: quello che amava, quello che era. Non ho tutti i talenti di mio fratello." E dopo alcuni anni dalla sua scomparsa..."Ho ritrovato i suoi diari. È stato un impatto terribile in senso positivo. Non avevo idea che Michael amasse scrivere e men che meno che tenesse dei diari dove annotare i suoi pensieri. Ho riscoperto di nuovo mio fratello e in una forma più bella, autentica. Ci ho scritto una monografia: Michael and Vitalij Zherdev: Meetings in Decades per onorare la sua memoria."


I quadri sui monaci ortodossi hanno coinvolto tutta la Russia, dal Nord al Sud, una piccola parte di Ucraina, e poi Germania, Inghilterra con Anthony Bloom. "Sì, sa, quel monaco è stato il primo ad aver dato il via ad una chiesa ortodossa in Regno Unito, la Diocesi di Sourozh. Un grande innovatore."


Apparentemente due mondi diversi quelli di monaci e ballerini, sebbene li accomuni la stessa rigidità. Ci dobbiamo spostare nell'altra sala espositiva ma Vitalij prima di andarsene compie un giro completo delle stanze, dando un ultimo sguardo a ciascun luogo e ripetendo ovunque: "Grazie" commosso per l'opportunità che gli è stata data. 


"Il Mondo di Romeo e Giulietta nel borgo di Paolo e Francesca" si trova presso "La Casa del Gufo."

Ballerini, etoiles. Che bello. Respiro un senso di leggerezza.


Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko 



Ci sono diversi dipinti di Manuel Legris.


Incredibile ballerino francese adesso a capo del balletto della Scala di Milano. 

Legris durante le prove del Lago dei Cigni


Tanti i volti familiari. Roberto Bolle

ha lo spazio maggiore. È la nostra etoile,

il nostro orgoglio nazionale.


Vitalij mi mostra ansioso un ritratto di Davide Dato


primo ballerino a Vienna che è in una cartella con i ritratti non esposti. 

Gli rispondiamo che non è nelle nostre corde: "Non me lo so figurare morto nemmeno nella finzione."





E Vitalij: "Oh, ma non lo è...Non ancora. È nell'attimo del trapasso, quello in cui non si è più di qua ma al tempo stesso non si è ancora di là. Non volevo creare una scena strappalacrime. Volevo aggiungere poesia al momento."


Jacopo Tissi...


L'aveva voluto il Bolshoi di Mosca e, primo italiano ne era diventato primo ballerino. Vitalij spiega che: "Jacopo parla la lingua perfettamente." 


Rebecca Bianchi


prima ballerina dell'Opera di Roma è nel cuore di Vitalij. Il pittore non si capacita. "È magrissima, sebbene abbia avuto quattro figli. Incredibile."


Fa una certa impressione maneggiare tra le mani ritratti di artisti, icone che ammiriamo da sempre che sono stati presenti durante l'esecuzione del disegno. Mentre lo faccio, nelle mani un quadro di Roberto Bolle, entrano delle persone. "Possiamo? Di che cosa si tratta?" 


Una mostra di pittura e ritratti, terminata. 


"I ballerini! Eh certo: Roberto Bolle è il più famoso" fa una signora, mentre il marito aggiunge: "Ciascuno ha il suo preferito. Deve stabilirsi una connessione." 


Anna Maria Polidori



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