Un libro carino quello scritto dalla Schine ma deludente al tempo stesso.
Sette creativi si ritrovano in un'isola nel Maine, Stati Uniti, dove è stata ammodernata una casa destinata a detta del padrone Dick Treekape a ospitare artisti. Verrà commesso in loco un delitto. Il morto Gene Gill, odioso critico letterario nonché conduttore televisivo che avrebbe dovuto realizzare un servizio.
Era atteso.
Nessuno però finché l'autopsia, solo quattro giorni dopo confermerà la morte per omicidio è indagato di niente sebbene un detective sia arrivato sull'isola. Pura vacanza per tutti, gli ospiti potranno godere di tutta la libertà concessa loro dal proprietario.
Gli ospiti appaiono in parte ridicoli e per niente incisivi.
Ho provato zero tensione. Credevo che la trama si sarebbe dipanata diversamente.
Essendo questo un romanzo dove l'omicidio è stato commesso in un luogo non vorrei dire chiuso ma definito, circostanziato e dove certamente uno dei sette ospiti è l'assassino immaginavo una situazione meno rilassante e più pressante su tutti gli ospiti da subito. Mi piace questo del giallo. Il lavorìo psicologico e alla fine logorante su tutti gli ospiti. La tensione emotiva. Cosa che non è andata così.
Quando ho riportato il libro in biblioteca sono inciampata in una copia di Dieci piccoli indiani (ten little niggers, chissà perché in italiano abbiamo tradotto con indiani la parola neri) di Agatha Christie in vendita. L'ho comperato e l'ho iniziato a leggere. Mi sembra che Miss S. abbia delle rassomiglianze con questo romanzo della Christie.
Anna Maria Polidori
No comments:
Post a Comment