Un libro dal fascino ipnotico, ammaliante: stupendo. Un cold case di sicuro interesse questo creato da Ragnar Jonasson e Katrin Jakobsdottir, dal titolo: Reykjavik,
edito da Marsilio.Mi sono sempre interessata alle scomparse e ai cold case.
Così, quando ho visto tra le proposte di Marsilio questo giallo, l'ho subito richiesto e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. Cattura il lettore, e lo fa con intelligenza. I dialoghi sono ben bilanciati con la narrazione degli eventi, con le descrizioni paesaggistiche o dei personaggi.
È un libro concepito durante la pandemia, scrivono gli autori. Stessa età, uno di questi, la signora Jakobsdottir è stata primo ministro islandese dal 2017 al 2024: Ragnar invece è uno scrittore di gialli e traduttore di Agatha Christie in Islanda.
Siamo nel 1956, quando una ragazza di 15 anni Lara, che ha deciso di fare un'esperienza di lavoro presso una buona famiglia che ha acquistato una bella casa a Videy, un'isola a una manciata di minuti dalla capitale, scompare nel nulla. I genitori si dicono disperati e pensano che ci sia sotto qualcosa: la loro figlia è solare, allegra, non se ne andrebbe così. Responsabile e matura, non sarebbero da lei questi colpi di testa.
Responsabile delle indagini è Kristjan un poliziotto che si reca sull'isola, interroga i due coniugi, Ottar, il marito e Olof, la moglie, senza ricavarne nulla, e non solo: viene pesantemente redarguito da un superiore perché ha disturbato quelle personcine così carine.
Kristjan è all'inizio della sua carriera, decide di allentare la morsa. La ragazza probabilmente sarà scappata via e tornerà a casa. Meglio non avere rogne.
Ma non è così.
Passano tre decenni e il caso di Lara resta ancora un mistero. Sarà fuggita? Sarà stata rapita e poi uccisa?
Mah!
Mentre Kristjan comincia a sentire il peso dell'indagine condotta male, un giovane giornalista, Valur, nel 1986, anno dello storico incontro tra Reagan e Gorbaciov nella piccola capitale islandese e dei duecento anni dalla fondazione della capitale, riprende in mano il caso. Lo fa con grande professionalità cercando ovunque nuove testimonianze e, per la prima volta, ricevendo un'imbeccata non da poco.
È certo che finalmente possa svelare che fine abbia fatto la ragazza. Ne è entusiasta. Questo caso lo prende molto.
A metà libro succede qualcosa di fragoroso, che rompe l'equilibrio cui ci avevano abituato gli autori, rendendoci lettori spiazzatie posso ammetterlo? Risentiti!
Ci riprendiamo. Dobbiamo farlo. Finalmente la giustizia trionferà, sebbene il prezzo pagato sarà stato altissimo.
Possiamo solo scrivere per non spoilerare troppo che, possono germogliare nuove prospettive anche grazie a dolori profondissimi ed acuti: questi possono far conoscere ancor meglio la direzione che prenderà la vita.
Un'altra tematica affrontata riguarda i segreti mantenuti per decenni, capaci di cambiare per sempre le esistenze delle persone.
Un giallo da leggere anche per capire come fosse l'Islanda prima della fine del Comunismo, di fatto un ordine mondiale che avrebbe lasciato il passo alla globalizzazione.
Anna Maria Polidori


