I cold case sono i casi più interessanti. Perché, chiederete voi?
Semplice: sono irrisolti. Chi ha svolto precedenti indagini tanti anni prima non ci ha capito niente, e, superficialmente ha archiviato come casi di scomparsa o suicidio.
Per questo ho trovato molto interessante Dimenticate
di Viveca Sten, inviatomi da Marsilio. Un libro che, per gli amanti dei gialli di Viveca, o per chi apprezza il genere, vi appassionerà dalla prima sino all'ultima parola.
Tutto ha inizio quando un'impresa edile fa saltare un lotto di terra a Telegrafholmen isoletta vicina a Sandhamn. Non possono credere ai loro occhi: c'è uno scheletro là sotto. Frammenti di ossa umane. Porco boia, che problema, pensano questi della ditta, mentre viene allertata la polizia.
Ad interessarsi del caso, ritroviamo Thomas, Aram, Margit e un'insolita Nora Linde, pm, che, buffissima, vi farà sbellicare dal ridere!
Thomas adesso è un po' ai ferri corti con Pernilla sebbene continui ad amarla; Margit invece ha problemi professionali; Nora non riesce ad uscire da un trauma professionale e beve. Vi farà morire dal ridere, perché riuscirà a creare situazioni che nella loro tragicità hanno un elevato tasso di comicità. E in una storia di omicidi buttarla a ridere qualche volta fa proprio bene!
Brava Viveca!
Allora: Margit e gli altri decidono di ridurre il raggio d'azione per circoscrivere le possibili scomparse che possono fare al caso loro. Emerge così che 10 anni prima sono scomparse due donne: una signora sposata, Siri, ma in crisi col marito, ed una seconda, una bella ragazza, Astrid, di 18 anni. Tempistica identica, stessa incertezza sulla fine. Mai ritrovato un corpo, le indagini non portarono a niente.
Astrid era stata la babysitter di un figlio di Nora, e questo spingerà la Linde ad investigare.
Una scomparsa ben difficilmente è quel che sembra: dietro ci sono tanti sentimenti che interagiscono insieme. Dall'affetto all'odio, dalla paura, al caos interiore, dalla gioia alla disperazione.
Per questo, in ogni libro di Viveca quello che può apparire scontato, a volte nasconde tutt'altra verità ed un finale che sorprende. Perché, dopotutto, la vita è così.
Astrid ad esempio non ha un buon rapporto con la madre e il suo convivente: Siri cornifica il marito, vive sulle nuvole e si complica l'esistenza in maniera aberrante.
A volte possono essere i sogni non appagati a condurre alla morte: altre volte invece la libertà e la serenità possono essere raggiunte grazie alla sofferenza che spinge a ricominciare.
Scrivere di un giallo è sempre un lavoro difficile perché è importante non dire mai troppo.
Posso, come ho sempre fatto con gli altri lavori di Viveca, suggerirvi caldamente di leggere questo libro perché è incredibile, perché non mancheranno momenti esilaranti, scene comicissime e perché è una lettura piacevole e veloce.
Anna Maria Polidori

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