Saturday, November 11, 2023

L'arte del Romanzo di Milan Kundera

 


Che cos'è il romanzo e come è cambiato nel tempo? Sono queste le domande a cui porrà risposta Milan Kundera in questa raccolta di sette saggi L'arte del Romanzo edito da Adelphi. Realizzazione, significato, principio, fine del romanzo attraverso la complessità degli eventi.


Il romanzo europeo era meraviglioso, descrittivo, poneva l'accento sulla bellezza e sull'incanto dell'uomo verso la natura come fa ad esempio Proust, spiega Kundera. Proust sarà l'ultimo rappresentante di una centralità umana così bella e rappresentativa. Già con Kafka l'uomo diviene...anonimo. Non ha più importanza sapere chi sia, come si chiami, quale sia stato il suo vissuto: è importante quello che sta accadendo in quel preciso istante. In genere eventi paradossali e fuori dal comune.

Questo spostamento della condizione umana da una descrizione estremamente articolata e particolariggiata, dove troviamo passato, presente delle persone, ad una fredda, indifferente, ci spinge a pensare che ci sia stato un tremendo mutamento all'interno della stessa società che abbia virato verso quella direzione la parola scritta. Come potremmo descrivere la società moderna se non un luogo che inghiotte ciascuna persona, inclusa la sua anima, incluso il suo essere. Questa scomparsa della persona, così come dei valori che ne componevano il suo modo di fare, ha dato luogo a un'ascesa irrazionale verso il caos che stiamo vivendo in questi anni.  


Cosa cambia poi con Kakfa, Musil (L'uomo senza qualità è il suo capolavoro), sarà, per i protagonisti avere a che fare direttamente con la Storia e quindi con quelli che, Milan definirà "i paradossi terminali" dei tempi moderni. 

Ci si rende conto che Don Chisciotte non potrebbe più esistere. È il mondo che va rivisto. Un mondo che non dona più libertà, che toglie anzi sostanziali margini di sogno all'uomo. Dopo la prima guerra mondiale gli assetti del mondo cambieranno e non torneranno più gli stessi.

I protagonisti di Musil non afferrano che il mondo sarebbe cambiato per sempre spazzando via tutto e tutti: il personaggio di Broch uccide e non ricorda di averlo fatto.

Ecco: queste sono le sostanziali differenze di un uomo che vive ormai in un disordine interiore causato da elementi esterni più grandi di lui, ma che possono pesantemente condannarlo a vivere un'esistenza senza più centralità, sempre più collettiva e marginale.


Il romanzo è diventato così a inizio novecento la ripetizione stantìa di quanto già scritto, senza alcuna innovazione, senza lanciare nuove idee. Questo soprattutto nella Russia comunista, dove i margini di creatività e libertà espressiva non erano molti da principio. Gli allentamenti ci saranno dopo Stalin.


Ma perché adesso il romanzo non ha più quell'incanto, quella bellezza di un tempo? Semplice, spiega Kundera: i mass media han messo le mani su questo settore, e quindi "essendo agenti dell'unificazione della storia planetaria amplificano a canalizzano il processo di riduzione...E poco importa che nei loro diversi organi affiorino i diversi interessi politici." Il romanzo è vita e perciò complessità, ma dove è possibile rintracciare complessità quando le risposte alle domande devono essere semplici e rapide? 

Il romanzo può sopravvivere secondo Kundera "Solo andando contro il progresso del mondo." 


In un capitolo vengono esplicate dall'amato pensatore le 65 parole più importanti per lui. 

Era stato un suo amico francese, Pierre Nora direttore di Le Debat a chiedergli di lasciar stare tutte quelle fisime sulle traduzioni sbagliate che leggeva nelle quattro lingue che Milan conosceva e che lo rendevano infelice e stizzito e buttar giù le sue parole-chiave.


"Un proverbio ebraico dice che "L'uomo pensa e Dio ride" spiega Kundera a un certo punto. Ma perché questo? Probabilmente perché "L'uomo pensa e la verità gli sfugge:. Perché più gli uomini pensano, più il pensiero dell'uomo si allontana dal pensiero dell'altro. E infine perché l'uomo non è mai ciò che pensa di essere."


Il romanzo, quale esso sia deve essere in grado di rispondere a questa domanda: "Che cos'è l'esistenza umana e dove sta la sua poesia?"


Portate con voi questo libro, leggetelo piano, scegliete quello che volete approfondire e assimilare a poco a poco e capirete che, dietro a un romanzo c'è una complessità che investe, uomini, autori, società e un mondo in evoluzione.


Anna Maria Polidori






No comments: