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Friday, March 28, 2025

Zia Henriette di Ferdinand Grimm

 Hai capito tu i Grimm! 

Questi due distinti signori, Wilhelm e Jacob, creatori di favole incredibili, avevano una pecora nera in famiglia. 

Qualcuno che avrebbero preferito non ostentare, non sbandierare. 


Perché questa avversione per un fratello?  Tutto accade in un impeto di allegria e confidenza. 

Ferdinand ammette il giorno di Natale, questo il nome della vergogna di famiglia, del fratello terribile dei due Grimm, di essere omosessuale. 


Apriti cielo! I due rispettabili e stimati fratelli vanno in escandescenze. Questo no! Peggio che immaginare un terribile finale per le loro favole: peggio, molto peggio che pensare ad Hansel e Gretel arrostisti dall'adorabile strega cattiva.

Ferdinand dopo la tremenda confessione, cambia decisamente aria e per tanti anni lavora a Berlino presso un editore molto noto. Ferdinand non è manco troppo gestibile. Ha le sue idee. È così diverso dai suoi  fratelli, così prevedibili. Lui ama  l'incerto. Ha uno spirito errabondo.


Oh, non dovete immaginare che Ferdinand sia stato da meno dei suoi più famosi fratelli, anzi: anche lui pubblica libri di favole sotto pseudonimo, si circonda di intellettuali di primo piano, stringe amicizie eccellenti. Solo...Non riuscirà mai a diventare come i suoi fratelli. La bassa considerazione che i due più noti fratelli nutrono per lui lo stritola facendolo scivolare nella più totale oscurità.


Dopo una serie interminabile di anni in cui il ragazzo sta lontano dagli amati fratelli comprensivi ed accoglienti, giunge il momento in cui fa ritorno a casa, perché ha perso il lavoro. I fratelli Grimm non lo accolgono a braccia aperte: anzi, covano diffidenza. 


Anche loro hanno vissuto traumi: scomparsi i genitori, Wilhelm si sacrifica sposandosi con Henriette Dorothea Wild per far sì che il ménage familiare che i fratelli hanno conosciuto possa continuare fluidamente.


La cosa non sfugge a Ferdinand. La pecorella nera ama fare lunghe passeggiate, ammirare le cinciarelle,  perdersi nei suoi pensieri.

Ma, rimuginando, Ferdinand non può non vedere cosa accade dentro casa e pensare...

Pensare ad Henriette, come fosse una cara, devota zietta.


Zia Henriette!



Nasce così questo libriccino pubblicato da L'Orma Editore. 

Credetemi quando vi dico che vi farà scompisciare dal ridere! 

È spassosissimo. Henriette viene descritta come una cara signora. Da ragazza corteggiata da una sfilza di fratelli.

Interessanti le considerazioni di Ferdinand sul matrimonio.  Ragazze belle e innamorate pensano che il loro cavaliere rimanga sempre così, che nulla muti. Ma, una volta sposate e arrivati i figli tutto cambia. 

I loro mariti continuano ad andare al lavoro svagati : alle donne sono lasciate le incombenze più pesanti e i pensieri più assillanti, figli in primis. I due coniugi cominciano così a vedere il mondo diversamente: la donna non è più intellettualmente in sintonia col suo partner, perché non può star dietro a quel che dice lui, tutta presa com'è dalla gestione familiare della casa e dei loro pargoli. Ragiona, per forza di cose, diversamente.

Gli uomini , in questo caso parliamo di persone che svolgono lavori intellettuali,  sono persi ad immaginare l'arte, o qualche nuovo progetto esattamente come quando ancora celibi. 

Da ragazza la zia Henriette avrebbe voluto vivere una vita più interessante, immaginando incendi per poter vivere l'ebbrezza di un'emozione. 

Che bella descrizione del genere umano fa Ferdinand di tutti coloro i quali si fermano dalla zia o partecipano alle sue feste, per non parlare dei pettegolezzi quando le donne di servizio fanno le pulizie.  Escono fuori storie eccitanti e sentite. Quando poi le donne cominciano a condividere gli alcolici ce ne è proprio per tutti i gusti! 

Questo piccolo libriccino di nemmeno 80 pagine, viene pubblicato a puntate sulla rivista "Mitternachtzeitung fur gebildete Stande". 

Zia Henriette o Tante Henriette diventa per Wilhelm e Jacob, l'occasione per allontanare definitivamente il fratello dalle loro esistenze. Sarà solo Jacob, che, andrà a trovare Ferdinand una volta malato e morente al suo capezzale. 


Godetevi questo libretto. Ne vale la pena, credetemi!


Anna Maria Polidori


Tuesday, March 25, 2025

La Vita Migliore di Etienne Kern

Finalmente ci sono riuscita! Mesi fa Etienne Kern mi aveva inviato il PDF del suo nuovo libro La Vie Meilleure. Ero fiduciosa: l'avrei letto al volo. Poi, ne sono successe di cotte e di crude e non ce l'ho fatta più. Il libro di Etienne, in Francia edito da Gallimard col titolo: La Vie Meilleure è solo uno dei tre o quattro che ho in PDF.  

Una serie di eventi poco felici non mi ha più permesso di sedermi con calma per analizzare libro alcuno. 

Così, una volta uscito in Italia pubblicato dall'Orma Editore col titolo: La Vita Migliore 


l'ho richiesto e letto in poche ore. Ricordavo che in originale ero arrivata a una quarantina di pagine circa. Ho riannodato il tutto ed ora eccoci qui avec monsieur Emile Coué, creatore del pensiero positivo, un grande motivatore.

Perfino John Lennon in una sua canzone cita le parole di Coué: "Close  your eyes, have no fear, the monster's gone...Before you go to sleep, say a little prayer. Everyday, in every way, it's getting better and better":  Ogni giorno, da ogni punto di vista, in ogni modo, vado sempre meglio".

Nasce in un piccolo paesino, Troyes, il nostro uomo e poi  a Parigi ottiene la laurea in farmacia. Diventa così il farmacista del paese. È per puro caso se la sua vita devìa dalla cosidetta retta via: per Coué il caso non esiste, ma certo, se non fosse stato per quella donna....

Una sera una signora entra in farmacia e chiede del laudano a Emile. Lui non può dare quella medicina senza ricetta. La signora insiste, così lui, nel retrobottega le prepara un farmaco placebo che, guarda caso, funziona da Dio.

Emile resta basito ed affascinato dal potere della mente e delle finzione: una cosa che viene spacciata per vera funziona allo stesso modo di un medicinale.

Così contatta degli ipnologi, e comincia un'avventura che però lo soddisfa poco. Comprende che è l'attitudine alla vita, prenderla positivamente, che può fare la differenza.  Non cura,  no. Quello su cui agisce la filosofia di vita di Coué o meglio il suo metodo, è la mente: un'attitudine positiva nei riguardi della vita può fare la differenza.

Sposato con Lucie, i due avrebbero voluto una famiglia numerosa, ma è andata diversamente. 

Accanto a questa storia, principale, che vi riserverà una biografia completa ed al tempo stesso la storia della vita di quest'uomo filtrata dallo sguardo compassionevole del romanziere, c'è anche quella di due persone, amiche di famiglia di Etienne Kern, Iréne e André Guidetti. Avevano perso il loro figliolo all'età di 4 anni. Rimaneva una figlia. Hanno tirato avanti. In particolare Iréne, rcconta Etienne, era capace di reinventarsi la felicità, la positività. Non c'era più una certa situazione? Bene:  andava bene, era contenta lo stesso. Mi sono piaciuti tanto questi coniugi. Etienne li ha descritti con estremo amore e affetto essendo loro vicini di casa, con cui è cresciuto insieme.

Per le ricerche Kern si è recato a Nancy dove tuttora Coué viene celebrato e ricordato con un monumento e, con sempre nuovi discepoli che tentano di instillare nelle persone una sana attitudine positiva nell'esistenza. Tanto, se accade un fatto brutto ed inaspettato, non è forse meglio prenderla per il verso giusto? Così tutto si aggiusterà prima.

Scritto con grande poeticità, ve lo raccomando tantissimo. È tradotto divinamente. Ve lo dico perché ho anche la copia francese. L'italiano restituisce tutto il pathos, la raffinatezza espressiva di Etienne.

Conosco molti motivazionisti, in particolare americani, faccio parte del gruppo online Action for Happiness, ho letto un tomo di Milton Erikson, ipnologo americano di circa 800 pagine quando avevo 17 anni: ho letto Freud, Jung, Psicocibernetica di Maxwell Maltz, i libri di Jacqueline Pirtle, quelli del reverendo Norman Vincent Peale  ma non conoscevo Emile Coué, dico la verità. Una scoperta meravigliosa che aggiungo tanto volentieri allo stuolo di motivatori positivi, che cercano di stimolare le persone a dare il meglio di sé, a vivere pensando al bene ed alla felicità, piuttosto che alle amarezze della vita, che, alla lunga, quelle sì, possono farci stare male..

Ringrazio l'Orma per la copia fisica, calda ed avvolgente.

Anna Maria Polidori 

Monday, March 10, 2025

Il Canto della Cicogna e del Dromedario di Anjet Daanje

 Ci siamo: pensavo che non ce l'avrei mai fatta! Ho ricevuto Il Canto della Cicogna e del Dromedario di Anjet Daanje


edito da Neri Pozza mesi fa, ma ne sono successe così tante che leggerlo (mi manca ancora un capitolo e mezzo) è stata un'impresa. Prima mamma prende la polmonite. Interrompo dopo la storia di Susan, la signora che pulisce e sistema i morti nel piccolo paesino dove vivono le sorelle Drayden. Poi la mamma sviluppa un piede ed una gamba gonfia. Ulteriore stop: infine la rottura del bacino! Mi dovete credere, sono mesi, un anno esatto, in cui mia mamma ha subìto cadute, rotture, e così tante altre cose da aver fiaccato anche la persona più temeraria.

Ma come dicevamo da piccoli: ce la faranno i nostri eroi e così ora sono qui a raccontarvi di questo libro, complesso, dove la protagonista principale, sappiatelo prima di prenderlo in mano, è la Morte. Sì: non sono le sorelle Drayden, non è Susan, non sono tutti gli altri protagonisti che vedrete sfilare e che in un modo o in un altro sono stati condizionati dalle sorelle, ma sarà sempre lei, la Morte. con la m maiuscola, come precisa a volte l'autrice. Non solo: sarà la Morte e quel che ci sta in mezzo:  il sentire i morti, o, viceversa, esserne ossessionati.

È un libro ipnotico. A volte pensavo che, viste le situazioni che stavo vivendo non potevo tornare a leggere ancora di di Eliza May, ma questo è un libro che vi chiama, vi invita a leggerlo, perché sappiate, conosciate pure voi la storia delle sorelle Drayden. 

Figlie di un pastore, erano cinque e vivevano in concordia. Via via morirono tutte. Parliamo del 1800, le malattie non avevano le cure che ci sono ora, e certi rimedi per il tifo ad esempio ora come ora farebbero rabbrividire. Se ci si ammalava seriamente, la possibilità di farcela più che essere affidata ai farmaci,  dipendeva soprattutto dal fisico della persona ammalata.

La morte di Helen scombina  gli equilibri di queste sorelle che si ritrovano a dover compiere delle scelte. La più grande delle due rimaste, Millicent, decide di sposarsi con il pastore Jennings. La loro era stata una buona famiglia e le ragazze avevano vissuto nell'agiatezza. 

Adesso quei tempi sembravano finiti. Millicent tenta di riportare ordine. Vede che sua sorella Eliza May è particolare...

Queste due sorelle, Millicent e Eliza May avevano scritto ciascuna un romanzo che aveva donato loro notorietà. 

Lo sa bene chi ha visto passare tutti quei pacchi indirizzati a cae editrici londinesi...

Le persone del piccolo paese di Bridge Fowling comprendono  che queste sorelle portano turismo ed adeguano le strutture, raccontando ai curiosi aneddoti sempre più particolari sulle sorelle Drayden.

Quando si scopre così che la tomba di Eliza May è vuota, il paese è 

scandalizzato. 

D'altra parte in America una ragazza di 43 anni, ormai matura, , sposa un signore più giovane con la sola arma delle sue qualità pianistiche. Eliza May era in gamba con il pianoforte....Assieme scriveranno...E il sospetto che quella donna potesse essere stata Eliza May, che tormento per il povero marito! 

Se Susan, la signora che presenta a tutti i cadaveri per l'ultimo  saluto pensa che la Morte le si sia appiccicata addosso grazie al suo fatale incontro con Eliza May e a dei  piedini lavati e puliti quando Eliza May era piccola. Al tempo stesso chi ha lavorato alle pompe funebri e ricorda quei momenti, può raccontare una storia di segreti che andrà tramandata di generazione in generazione. Al contempo scorreremo le storie degli Emery e del ragazzo che fu in grado di spezzare la maledizione, sposando una ragazza, dài, sì, particolare, ma che amava! E ritornando nel Regno dei Morti grazie a Eliza May. Eliza May che condizionerà le esistenze di una famiglia di farabutti sfruttatori della credulità popolare, con l'innesto di due storie saffiche, una tra le due sorelle gemelle Penny e Lena, che non saprei come interpretare visto che sarebbe un unico corpo diviso a metà grazie ad un ovulo che s'è scisso durante il concepimento.



La seconda storia riguarderà una delle gemelle alle prese con una ragazza storpia.


Le sorelle Drayden erano particolari: amavano raccogliere animali morti, seppellirli in diverse alture, poi riaprire le piccole tombe create, per assistere al grado di decomposizione che avevano raggiunto le bestioline.

Da qualche parte forse riposa Eliza May, ma come sarà stato scelto quel posto?


È un libro che, una volta iniziato, vi renderete conto che sarà difficile non terminare perché i personaggi, ben delineati catturano l'attenzione del lettore, invogliandolo a sapere come andrà a finire la storia. Questa fatica letteraria oprende spunto dalla vita di Emile Bronte e del suo capolavoro Cime Tempestose .

Anna Maria Polidori