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Wednesday, October 15, 2025

Prendersi Tutto Io, Aristotele Onassis di Anna Folli


 
Il libro di Anna Folli: Prendersi Tutto Io, Aristotele Onassis,


è di fatto un potentissimo atto d'amore letterario verso questo personaggio. 
C'è una tenerezza, un amore, nella descrizione dell'esistenza di Onassis, che rimane scolpita e fa apparire questo libro una gemma preziosissima ed irrinunciabile.

Il libro non utilizza la tecnica del mero racconto, ma affida ai diversi personaggi che via via Aristotele incontrerà, la narrazione di quel che è stato. Mi è piaciuta molto questa scelta. Suo padre, le fidanzate, le mogli, i figli, i rivali in affari come Niarkos.

Un genio degli affari, quest'uomo. 

Nato a Smirne, in Grecia da una famiglia unitissima che non avrebbe mai voluto che emigrasse (col padre in principio ci furono attriti) il giovane Aristotele arriva a Buenos Aires per fare. 

Capisce che il tabacco può essere un'ottima strada. Poco dopo però ci mette lo zampino la Grecia, che vorrebbe mettere dazi del 100% sul prodotto. 

Questo ragazzo di 25 anni allora partirà dall'Argentina per colloquaire nientemeno che col presidente del Paese e col ministro delle finanze. 

Ricuciti i rapporti con il padre, Aristotele sposa, dopo una lunga relazione e diverse donne importanti per la sua vita, Tina e con lei avrà i suoi due unici figli: Christina e il primogenito Alexander

Una vita, la sua costellata da donne, successi. Come non ricordare, una volta terminato il suo matrimonio con Tina, la lunga relazione mai interrotta manco quando sposò Jackie Kennedy con Maria Callas?

Anzi: la Callas, quando Onassis era ormai gravemente malato all'ospedale, riuscì ad entrare in camera ed a dirgli addio.

Ci furono diverse disgrazie che toccarono l'esistenza di Onassis ma la più grande, sicuramente, fu la perdita dell'amato primogenito che un giorno prese un velivolo privato che si sarebbe schiantato poco dopo. 
Una botta da cui, questo padre distrutto e dilaniato non si sarebbe più ripreso. 

La famiglia Onassis, in particolare Christina, in astio con la Kennedy, puntò il dito contro di lei: «La maledizione dei Kennedy ci sta perseguitando», pensò, disperata. Intanto Aristotele le tentava tutte: non ultima, la possibile conservazione del corpo fintantoché non si fosse trovata una cura in grado di rimediare alle ferite inferte dalla caduta sul cervello del figlio. Onassis dovette però rassegnarsi all'evidenza: il danno riportato a livello cerebrale rendeva qualunque ipotesi di questo tipo, inattuabile. Rassegnato, fece seppellire il figlio nella sua isola privata, Skorpios, che sarebbe diventata mèta di tristi pellegrinaggi da parte di questo padre disperato.

D'altra parte, Onassis, che sempre ha voluto tutti, non sempre ha ricevuto piena accettazione per le sue scelte. La fine del matrimonio con Tina, prima moglie e mamma dei suoi due figli, non è stata ad esempio salutata bene dai ragazzi che si sono fortemente opposti a qualunque scelta fatta poi dal padre. La Callas era definita «la cantante» (sic!) e i ragazzi, in particolare Alexander, vissero per lei un odio così forte, così tremendo da ingenerare spessissimo situazioni imbarazzanti e veri e propri dispetti a discapito dell'amata soprano.

Entrambi greci, Artistotele e Maria parlavano e litigavano utilizzando la loro lingua madre. 

La loro è stata una grande storia d'amore: erano più simili di quello che si potrebbe pensare. Poi, è sopraggiunta Jackie, la vedova di John Kennedy a sparigliare tutto. E proprio quando ormai la meravigliosa voce della Callas non era più quella di una volta. 

Il dolore fu devastante. Jackie, d'altra parte, era una donna determinata, ma mai accettata dai figli di Onassis, che arrivarono a pensare che fosse peggiore della Callas.
Che cosa non piaceva di lei, lo sappiamo. Non era la mamma di Christina e Alexander e questo bastava ed avanzava. 
Onassis dovette fare i conti con la famiglia Kennedy prima di poter sposare Jackie.

Il loro però non fu un matrimonio felice. Cominciò proprio male. Jackie ovviamente, non amava l'armatore greco con lo stesso slancio passionale col quale aveva amato John Kennedy e si mormora, anche il fratello, Bob. Era tutta un'altra storia, questa. 
Onassis la cornificava spesso: la donna cui faceva sempre ritorno era Maria Callas.

Se la vita di Aristotele era così eccitante, quella della figlia Christina era un vero disastro. La ragazza amava profondamente suo padre anche se avrebbe voluto un'esistenza diversa dal solco che Aristotele aveva tracciato per lei. Senza riuscirci, in particolare quando si sposò con Joe Bolker. Christina non era abituata ad uno stile di vita sì bello, ma più modesto. Non eraabituata ad attendere che il marito rientrasse a casa dopo una giornata di lavoro. Il suo status sociale era molto, molto più elevato. Così il matrimonio terminò e la dipendenza dai suoi continuò.

Una biografia che presenta così tante pene, così tanti dolori. Onassis ha raggiunto vette di ricchezza inenarrabili, sebbene abbia pagato, come forse è per tutti noi comuni mortali, prezzi altissimi. 

Resta una figura geniale e di grande carisma.

Mi scuso tantissimo con Neri Pozza per il grande ritardo, il libro mi era stato spedito a fine mazrzo. Diciamo solo che i mesi passati sono stati un pochettino complicati.

Blogger non mi ha fatto caricare la foto della copertina del libro. 



Anna Maria Polidori 







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